Tumori rari – Linfoma di Hodgkin in stadio iniziale con prognosi sfavorevole, nei pazienti negativi alla PET4 si può evitare radioterapia
“La maggior parte dei pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio iniziale e con prognosi sfavorevole risponde abbastanza bene all’attuale standard di cura costituito da quattro cicli di chemioterapia e può non essere sottoposta alla radioterapia aggiuntiva, che normalmente è inclusa nella modalità combinata di trattamento
Lo dimostrano i risultati di uno studio di fase 3 chiamato HD17, presentati al convegno annuale della European Association of Hematology (EHA), che quest’anno si è tenuto in modalità virtuale a causa dell’emergenza Covid-19.
Per decenni, il trattamento combinato (chemioterapia più radioterapia) ha rappresentato lo standard di cura dei pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio iniziale e con fattori di rischio associati a una prognosi sfavorevole. I risultati del trattamento combinato sono buoni per quanto riguarda il controllo del linfoma, ma l’uso della radioterapia in questa popolazione di pazienti giovani, di età media pari a 30 anni all’esordio della malattia, desta preoccupazioni per quanto riguarda i noti effetti negativi a lungo termine, quali malattie cardiovascolari e i tumori maligni secondari.
Lo studio HD17
Lo studio HD17 è un trial internazionale randomizzato, coordinato dal German Hodgkin Study Group (GHSG), nel quale si è valutata la possibilità di eliminare la radioterapia dal trattamento dei pazienti che rispondono bene alla chemioterapia, sulla base dei risultati della tomografia a emissione di positroni (FDG-PET).
Tra gennaio 2012 e marzo 2017, lo studio ha arruolato 1100 pazienti tra i 18 e i 60 anni con una nuova diagnosi di linfoma di Hodgkin…”
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Fonte: “Linfoma di Hodgkin in stadio iniziale sfavorevole, nei pazienti negativi alla PET4 si può evitare radioterapia. #EHA 2020”, PHARMASTAR