Carcinoma della mammella – L’importanza dei farmaci Inibitori di CDK4/6
“Dai tempi delle prime terapie endocrine sono stati fatti molti progressi riguardo la conoscenza del ruolo degli estrogeni nel carcinoma della mammella
Negli anni ’70, l’uso di tamoxifene in terapia adiuvante ha permesso di dimezzare il rischio di recidiva e la mortalità di un terzo. Tuttavia, è noto che le pazienti con carcinoma della mammella in fase iniziale trattate con terapia endocrina adiuvante corrono il rischio di sviluppare metastasi anche nel lungo periodo. Nella fase metastatica, sia la terapia endocrina che quella citostatica possono indurre una risposta e una temporanea remissione, ma i numerosi studi non hanno mostrato risultati significativi sulla sopravvivenza globale (OS) pur dimostrando un aumento della sopravvivenza libera da progressione (PFS).
Nel corso degli anni, per il carcinoma metastatico sensibile alla terapia endocrina (definito dalla presenza su almeno l’1% delle cellule di recettori per gli estrogeni ER e/o per il progesterone) si sono rese disponibili nuove opzioni terapeutiche. Gli studi evidenziano che le pazienti con malattia metastatica vivono più a lungo e con una buona qualità di vita, ma non è sempre chiaro l’impatto delle varie terapie poiché le tecniche di imaging sempre più sofisticate rilevano la presenza di metastasi asintomatiche insieme al miglioramento delle cure di supporto, e gli studi seguono i pazienti per un periodo di tempo limitato
Terapia endocrina come singola opzione nel carcinoma metastatico della mammella
Negli ultimi 30 anni sono stati introdotti nuovi farmaci come gli inibitori dell’aromatasi (Al) e fulvestrant. Gli studi comparativi sugli Al versus tamoxifene avevano dimostrato pochi benefici clinici ma minori complicanze, e pertanto questi farmaci sono diventati la terapia standard nelle pazienti in post menopausa e preferiti alla chemioterapia come trattamento iniziale nella maggior parte dei casi di carcinoma metastatico ER-/PR- positivo, fatta eccezione per le pazienti con progressione sintomatica e rapida, comprese quelle con “crisi viscerale“. Questo modello di trattamento è stato largamente utilizzato e la terapia endocrina è tuttora considerata di prima linea in un’alta percentuale di pazienti…”
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Fonte: “Terapia endocrina: l’importanza crescente dei farmaci Inibitori di CDK4/6 nel carcinoma della mammella”, PHARMASTAR