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Alzheimer – Disfunzioni mitocondriali possono essere riparate da farmaco per malattie epatiche

L’acido ursodesossicolico (UDCA), un farmaco usato da oltre 30 anni per il trattamento di alcune malattie epatiche, ha migliorato la funzione mitocondriale nei fibroblasti di pazienti con Alzheimer

L’acido ursodesossicolico (UDCA), un farmaco usato da oltre 30 anni per il trattamento di alcune malattie epatiche, ha migliorato la funzione mitocondriale nei fibroblasti di pazienti con Alzheimer.

L’alterazione della funzione mitocondriale è un noto fattore causale della forma sporadica e familiare della malattia e si verifica prima dell’accumulo degli aggregati di sostanza amiloide.

Sono i risultati di una nuova ricerca finanziata anche dall’Università di Sheffield, nel Regno Unito, e pubblicata sul Journal of Molecular Biology.

La malattia di Alzheimer è la principale causa di demenza in tutto il mondo ed è la più comune malattia neurodegenerativa. Colpisce circa 5,7 milioni di persone negli Stati Uniti e circa 46,8 milioni di persone in tutto il mondo.

La dott.ssa Sara Imarisio, responsabile della ricerca presso l’Alzheimer’s Research UK, che ha finanziato lo studio, ha dichiarato: «Oggi circa mezzo milione di persone nel Regno Unito vivono con il morbo di Alzheimer. Senza nuovi farmaci per la demenza negli ultimi 15 anni, è fondamentale continuare ad affrontare l’Alzheimer da più punti di vista possibili».

«Attraverso una ricerca innovativa stiamo costruendo un quadro più chiaro della complessità della malattia e di come si sviluppa nel cervello. Questo studio suggerisce un nuovo potenziale bersaglio per intervenire sull’Alzheimer, ma occorrono ulteriori valutazioni per verificare se questo farmaco usato per una condizione epatica è sicuro o efficace in questi pazienti».

Disfunzione mitocondriale nell’Alzheimer
Si è cercato a lungo di chiarire i meccanismi che causano la malattia, con l’obiettivo di identificare bersagli terapeutici per rallentarne o arrestarne la progressione, purtroppo con scarsi successi.

I mitocondri, organelli cellulari predisposti alla produzione di energia (sotto forma di ATP), svolgono un ruolo fondamentale sia nella sopravvivenza che nella morte delle cellule neuronali in quanto ne regolano il metabolismo energetico.
In molti tipi di cellule nella malattia di Alzheimer sono state identificate anomalie nella funzione mitocondriale, in particolare la riduzione del potenziale di membrana, che si verificano prima dello sviluppo delle classiche aggregazioni di sostanza amiloide, sulla quale si è concentrata gran parte della ricerca.

Nei neuroni riveste una particolare importanza anche la dinamica mitocondriale. I mitocondri sono in uno stato costante di flusso che subisce eventi di fissione e fusione che consentono loro di adattarsi e soddisfare i fabbisogni energetici locali. Nei neuroni e nei fibroblasti dei malati i mitocondri sono più allungati e hanno una distribuzione alterata all’interno delle cellule.

Cambiamenti prestazionali e morfologici
Una precedente ricerca aveva suggerito il potenziale dell’acido ursodesossicolico nell’arrestare la progressione della malattia di Parkinson, dal momento che il farmaco si era dimostrato in grado di migliorare la funzione mitocondriale in alcuni malati. Sulla scorta di questi risultati, i ricercatori hanno voluto verificare se il farmaco avrebbe portato a simili esiti anche nei mitocondri di pazienti con malattia di Alzheimer…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Alzheimer, le disfunzioni mitocondriali possono essere riparate da un farmaco per le malattie epatiche”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/alzheimer-le-disfunzioni-mitocondriali-possono-essere-riparate-da-un-farmaco-per-le-malattie-epatiche–27545