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Paralisi cerebrale infantile – Colpiti 2 neonati ogni 4 mila nati vivi a termine di gravidanza

Ostetrici e ginecologi al Ministro della Salute Giulia Grillo: “Promuovere maggiore conoscenza su questi casi e misure di sostegno alle famiglie, a garanzia di un sistema più equo e di una migliore assistenza a donne e neonati”

Si chiama paralisi cerebrale infantile, si tratta di una delle insidie imprevedibili del parto, che toglie ai bambini la promessa di una vita spensierata e colpisce i genitori sul piano emotivo, ma anche economico per via del peso delle cure, necessarie per tutta la vita. La nascita, infatti, “lieto evento” per eccellenza, non è esente da rischi la cui origine, come nel caso di questa patologia, è ancora in gran parte sconosciuta alla comunità scientifica e, pertanto, non attribuibile alla responsabilità dei professionisti che assistono il parto.

Su questi temi si sono confrontati oggi presso il Mangiagalli Center di Milano specialisti in Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia, ed esperti in Risk Management, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle istituzioni sanitarie su un problema sociale così rilevante, per il quale sono auspicabili una serie di misure atte ad accrescere la conoscenza medica sulla patologia ed elevare gli standard di cura, garantire un’assistenza e un risarcimento adeguati ai bambini che hanno sviluppato disabilità alla nascita, e al tempo stesso ridurre la conflittualità e i costi sostenuti dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) per risarcire le famiglie colpite.

In Italia, circa 1 neonato ogni 4000 nati vivi a termine di gravidanza è colpito da paralisi cerebrale infantile, una delle più frequenti malattie neurologiche dell’infanzia, che determina una perdita parziale o totale delle capacità motorie e disturbi delle capacità intellettive. La patologia rappresenta la causa dei risarcimenti più alti in assoluto pagati dal nostro Ssn, in media 1 milione di euro per caso, e il numero dei casi legali è in aumento, a dispetto del tasso di natalità più basso al mondo che vede protagonista l’Italia insieme al Giappone.

“Il nostro impegno quotidiano, che si fonda sul rapporto di fiducia tra medico e paziente, è quello di fornire alle mamme e ai neonati la migliore assistenza possibile, durante e dopo il parto – dichiara Enrico Ferrazzi, Coordinatore dell’area di Medicina Materno-Infantile della Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) -. L’impatto psicologico, sociale ed economico della paralisi cerebrale sulle famiglie, la collettività e i professionisti sanitari ci deve far riflettere sulla necessità di porre in essere una serie di interventi mirati di cui possano beneficiare tutti i soggetti coinvolti: i genitori, spesso costretti per anni a vivere una condizione di vita difficile senza mezzi sufficienti; il Ssn che deve farsi carico di risarcimenti cospicui; medici e ostetrici che talvolta, dopo un evento di questo tipo, non riescono più a svolgere con serenità il loro lavoro e sono sottoposti a procedimenti giudiziari che durano per gran parte della loro vita professionale”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Paralisi cerebrale infantile. Colpiti 2 neonati ogni 4 mila nati vivi a termine di gravidanza”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=65183