Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Dimissione post-ictus o TIA – Prescrizione di antipertensivi migliora esiti cardiovascolari e sopravvivenza

I pazienti ai quali vengono prescritti farmaci antipertensivi alla dimissione ospedaliera dopo un ictus o un attacco ischemico transitorio (TIA) dimostrano migliori outcome cardiovascolari (CV) e di sopravvivenza per tutte le cause rispetto a quelli ai quali tali agenti non sono prescritti. È la conclusione di un ampio studio prospettico, i cui risultati sono stati pubblicati online su “Neurology”

Il problema dell’aderenza alla terapia antipertensiva prescritta ai pazienti dopo un ricovero per un insulto ischemico cerebrale è oggetto di ampio dibattito, così come la definizione esatta del momento in cui tale regime terapeutico deve essere avviato dopo un ictus e l’effettiva relazione tra la somministrazione di farmaci antipertensivi in questa popolazione di pazienti e gli outcome CV a medio e lungo termine.

In questa ricerca gli autori, guidati da Nadine E. Andrew, dello Stroke & Ageing Research presso la Monash University, a Clayton (Australia) hanno focalizzato la propria attenzione sul rischio di morte per malattia CV tra i pazienti ai quali erano o non erano stati prescritti farmaci antipertensivi a seguito di ictus o TIA.

Studio prospettico di coorte su dati dell’Australian Stroke Clinical Registry
È stato condotto un ampio studio di coorte che ha utilizzato i dati prospettici raccolti regolarmente dall’Australian Stroke Clinical Registry (1). «Sono stati inclusi i pazienti registrati tra il 2009 e il 2013 che erano stati dimessi nella comunità o verso la riabilitazione. I casi erano collegati al National Death Index per determinare la data e la causa del decesso» spiegano gli autori.

«Per effettuare un confronto tra sottogruppi di pazienti simili è stato utilizzato Il punteggio di propensione corrispondente alla stratificazione» proseguono. Al fine di studiare l’associazione tra la prescrizione di farmaci antipertensivi e la morte CV a 180 giorni dopo il ricovero, precisano Andrew e colleghi, è stata condotta una regressione multivariata dei rischi concorrenti, considerando la morte non cardiovascolare come rischio concorrente.

Significativamente ridotto il rischio di morte CV rispetto ai soggetti non trattati
«Su un totale di 12.198 pazienti ricoverati in 40 ospedali, al 70% sono stati prescritti farmaci antipertensivi» scrivono i ricercatori. I pazienti che erano più anziani, erano stati trattati in una Stroke Unit e avevano una migliore posizione socio-economica sono stati più spesso dimessi dall’ospedale con un farmaco antipertensivo, rilevano Andrew e colleghi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Dimissione post-ictus o TIA, prescrizione di antipertensivi migliora esiti cardiovascolari e sopravvivenza”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/dimissione-post-ictus-o-tia-prescrizione-di-antipertensivi-migliora-esiti-cardiovascolari-e-sopravvivenza-25913