Mieloma multiplo di nuova diagnosi – Aggiunta anticorpo monoclonale ‘daratumumab’ a regime VMP ritarda progressione in pazienti non idonei a trapianto
“L’aggiunta dell’anticorpo monoclonale anti-CD38 daratumumab a un regime standard per il trattamento del mieloma multiplo, quello formato da bortezomib, melfalan e prednisone (regime VMP), ha prolungato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e dimezzato il rischio di progressione o decesso rispetto al solo regime VMP in pazienti di nuova diagnosi non candidabili al trapianto nello studio di fase III ALCYONE
I risultati del trial sono stati appena presentati ad Atlanta, al congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH) e pubblicati in contemporanea sul New England Journal of Medicine.
Rischio di progressione e morte dimezzato
La PFS a 18 mesi è risultata del 71,6% con il regime contenente daratumumab (IC al 95% 65,5%-76,8%) e 50,2% (IC al 95% 65,5% -76,8%) con il solo regime VMP (HR 0,50; IC al 95% 0,38-0,65; P < 0,001).
L’aggiunta dell’anticorpo anti-CD38 ha portato a miglioramenti marcati anche delle percentuali di risposta, ma anche a un aumento del tasso di infezioni di grado 3/4.
“I risultati di ALCYONE supportano fortemente la validità di daratumumab più VMP come standard di cura per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi che non possono essere sottoposti al trapianto” ha detto la prima firmataria del lavoro Maria-Victoria Mateos, a capo della Myeloma Unit presso l’Hospital Universitario de Salamanca-IBSAL Salamanca, in Spagna, presentando i risultati.
“Daratumumab più VMP ha ridotto il rischio di progressione o morte e ha indotto risposte significativamente più profonde nei pazienti; inoltre, non sono emerse nuove problematiche di sicurezza tranne che un aumento degli episodi infettivi, che, tuttavia, si sono risolti” ha aggiunto l’autrice…”
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Fonte: “Mieloma multiplo di nuova diagnosi, daratumumab aggiunto al regime VMP ritarda la progressione nei pazienti non idonei al trapianto”, PHARMASTAR