Infezioni da Clostridium difficile – trapianto di microbiota funziona anche nei più anziani
“La tecnica, testata in Francia, avrebbe allungato la sopravvivenza dei malati, anche i più anziani. Il trapianto sarebbe inoltre effice indipendentemente dal ribotipo del Clostridium
Il trapianto di microbiota (FMT – Faecal Microbiota Transplant) migliorerebbe la sopravvivenza nei pazienti con gravi infezioni da Clostridium difficile (CDI – Clostridium difficile Infection). È quanto ha dimostrato uno studio coordinato da Matthieu Million dell’Institut Hospitalo-Universitaire Mediterranee Infection di Marsiglia. I risultati sono stati pubblicati su Clinical Infectious Diseases.
Million e colleghi avevano già dimostrato che il trapianto di microbiota precoce è associato a un miglioramento della sopravvivenza nei pazienti con infezioni da Clostridium difficile causati dal ribotipo O27. Nello studio attuale, i ricercatori francesi hanno esaminato i risultati ottenuti da 111 pazienti di età media di 82 anni ricoverati in ospedale per infezione da C. difficile, tra cui 66 pazienti sottoposti a trapianto e 45 non trattati.
Il tasso di mortalità a tre mesi dopo la diagnosi è stato del 12,1% nel gruppo trapiantato, contro il 42,2% dei non trattati. In particolare, l’età più avanzata, le comorbidità, il tipo di virus O27 e la gravità erano fattori indipendenti di aumento della mortalità, mentre il trattamento con il trapianto di microbiota era un fattore predittivo indipendente di allungamento della sopravvivenza. Nella analisi dei sottogruppi, la FMT diminuiva la mortalità indipendentemente dal ribotipo O27, mentre la mortalità non differiva se il trapianto era fatto con tessuto fresco o congelato…”
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Fonte: “Infezioni da Clostridium difficile. Funziona il trapianto di microbiota anche nei più anziani”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=53404