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Artrite reumatoide – Ridurre di un terzo il dosaggio anti-TNF in alcuni casi si può

Ridurre di un terzo il dosaggio dei farmaci anti-TNF in pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) sembra non avere alcun impatto negativo sull’incidenza di recidive di malattia e potrebbe costituire, nell’ottica dell’ottimizzazione e del consumo appropriato di questi farmaci efficacissimi ma anche costosi, una soluzione di facile applicazione, da adottare in quei pazienti con remissione sostenuta e bassa attività di malattia. Questo suggerisce OPTTIRA, un trial multicentico in aperto di recente pubblicazione su Rheumatology

Da tempo, in ambito reumatologico, vi è un notevole interesse in merito alla possibilità di ridurre gradualmente il trattamento con questa classe di DMARDb molto efficaci nel trattamento dell’AR, non solo in ragione di considerazioni prettamente economiche ma anche per i timori sulla safety a lungo termine (maggiore incidenza di infezioni e neoplasie).

Fino ad ora, le evidenze disponibili suggeriscono che la riduzione graduale della posologia di questi farmaci non si associ ad un incremento sostanziale del rischio di ricadute, mentre è più probabile che l’interruzione del trattamento porti ad un outcome più sfavorevole.

La presenza, comunque, di incertezze relative all’approccio ottimale alla riduzione graduale del trattamento con questa classe di farmaci e all’identificazione dei pazienti che potrebbero trarre il maggior beneficio da questa modalità terapeutica, ha sollecitato la messa a punto di questo nuovo trial, nel corso del quale 97 pazienti con buona risposta sostenuta al trattamento con etanercept o adalimumab e un punteggio DAS28<3,2 da almeno 3 mesi, sono stati inizialmente randomizzati per 6 mesi ad un trattamento controllo (anti-TNF a dosaggio costante) o a riduzione graduale della posologia del farmaco anti-TNF assegnato (riduzione del 33% o del 66%). A questa prima fase del trial ne è seguita una seconda, di ugual durata, nel corso della quale anche i pazienti allocati nel gruppo controllo sono stati randomizzati a riduzione graduale della posologia del 33% o del 66%.

L’outcome primario dello studio era costituito dalle recidive di malattia (aumento del punteggio DAS28 superiore a 0,6 punti e riscontro di nuova articolazione tumefatta).

Approfondendo la condizione di partenza dei pazienti reclutati nello studio, questi avevano un’età media di 57, erano in maggioranza di sesso femminile, con una durata media di malattia pari a 11 anni. In concomitanza con i farmaci anti-TNF, i pazienti erano anche trattati, nella maggior parte dei casi, con MTX mentre alcuni erano in terapia concomitante con sulfasalazina, leflunomide e idroclorochina…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, ridurre gradualmente gli anti-TNF si può, in alcuni casi”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-ridurre-gradualmente-gli-anti-tnf-si-pu-in-alcuni-casi-24716