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Parkinson – Nei pazienti con IBD, riduzione del rischio dell’80% con terapia precoce anti-TNF

Il fatto di aggiungere un rischio potenzialmente più basso di malattia di Parkinson (PD) rende maggiore ragione all’avvio precoce di una terapia antinfiammatoria anti-TNF (fattore di necrosi antitumorale) nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD). È quanto suggerisce un recente studio – pubblicato online su “JAMA Neurology” – fondato su informazioni tratte da due ampi database

L’analisi ha rilevato che, sebbene i pazienti con IBD presentassero un’incidenza di PD del 30% più elevata rispetto ai controlli non affetti, l’esposizione precoce a un anti-TNF era correlata a una riduzione dell’80% dell’incidenza di PD nei soggetti con IBD.

«Questi rilievi supportano la tesi di un ruolo svolto dall’infiammazione sistemica nella patogenesi di entrambe le malattie» sostengono gli autori della ricerca, guidati da Inga Peter, docente di Epidemiologia Genetica presso la Icahn School of Medicine al Mount Sinai di New York.

Più precisamente, analizzando le richieste di assistenza sanitaria nel periodo 2000-2016 dal Truven Health MarketScan e del database Supplemental di Medicare, i ricercatori hanno rilevato che, nonostante una probabilità maggiore del 28% di PD rispetto a controlli corrispondenti non affetti, i pazienti con IBD trattati con anti-TNF avevano una riduzione del 78% dei tassi di incidenza di PD rispetto ai pazienti non esposti.

I risultati relativi al PD erano in linea con quelli di un’analisi della popolazione taiwanese del 2016 che mostrava un aumento del 35% dell’incidenza di PD tra i pazienti con IBD e sottolineava la necessità che questi pazienti fossero consapevoli della loro maggiore suscettibilità alla malattia neurodegenerativa.

È noto che l’IBD abbia manifestazioni neurologiche extraintestinali ma queste sono relativamente poco comuni e non ben studiate, spiegano Peter e collaboratori. Inoltre, sebbene siano stati stabiliti legami genetici e fisiopatologici tra IBD e PD, l’evidenza clinica dell’associazione e il potenziale ruolo della riduzione dell’infiammazione attraverso l’anti-TNF sono scarsi.

Studio retrospettivo fondato su due grandi database
Lo studio retrospettivo condotto dagli autori su oltre 170 milioni di vite assicurate alla salute ha abbinato 144.018 pazienti adulti con IBD per età, genere e anno di data dell’indice IBD con 720.090 controlli non affetti dalla patologia intestinale (1)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Parkinson, riduzione del rischio dell’80% con una terapia precoce anti-TNF nei pazienti con IBD”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/parkinson-riduzione-del-rischio-dell80-con-una-terapia-precoce-anti-tnf-nei-pazienti-con-ibd-26656