Alzheimer – Aducanumab continua ad agire su beta-amiloide e la p-tau181 anche dopo 2 anni
“In occasione della Conferenza Internazionale sulle Malattie di Parkinson e di Alzheimer (AD/PD 2022),” che si è svolta “a Barcellona dal 15 al 20 marzo, Biogen ha diffuso nuovi dati provenienti dall’estensione a lungo termine dei trial di Fase III su aducanumab
Dopo quasi due anni e mezzo (128 settimane) di trattamento tramite iniezione da 100 mg/mL per somministrazione endovenosa, i pazienti coinvolti hanno continuato a mostrare significative riduzioni in due meccanismi patologici chiave alla base della malattia di Alzheimer: le placche di proteina beta-amiloide e la p-tau181 nel plasma. Inoltre, dai dati di entrambi i trial di Fase III, emerge che alla settimana 78 è stato registrato un declino clinico inferiore nei pazienti con livelli ridotti di p-tau181 nel plasma rispetto ai partecipanti i cui livelli di p-tau181 non si erano ridotti.
I dati acquisiti grazie all’estensione a lungo termine degli studi mostrano che aducanumab ha ridotto significativamente il livello delle placche di beta-amilode fino alla settimana 132 e che ha continuato a ridurre i livelli di p-tau181 nel plasma fino alla settimana 128. Inoltre, tra i pazienti in grado di eliminare più efficacemente la beta-amiloide (SUVR inferiore a 1,1 alla settimana 78) sono state osservate riduzioni più consistenti di p-tau181 alla settimana 128. Questi risultati indicano il potenziale beneficio del trattamento a lungo termine, con una riduzione continua delle placche di proteina beta-amiloide.
“Si tratta di risultati importanti che permettono di fare ulteriore chiarezza sul ruolo delle placche di proteina beta-amiloide e sui biomarcatori a valle nella malattia di Alzheimer, come la p-tau181, aiutando a stabilire quanto a lungo i pazienti potrebbero trarre beneficio dal trattamento per la riduzione delle placche di beta-amiloide”, sostiene Samantha Budd Haeberlein, e direttore della divisione Neurodegeneration Development di Biogen. “Non solo, questi dati dimostrano che il trattamento con aducanumab per lunghi periodi di tempo continua a ridurre, oltre i due anni, i meccanismi patologici alla base della malattia di Alzheimer”…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Alzheimer, dopo 2 anni aducanumab continua ad agire su beta-amiloide e la p-tau181”, PHARMASTAR