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Diabete – Una nuova forma provocata dall’uso dell’immunoterapia

L’immunoterapia è stata una rivoluzione nel campo dei trattamenti oncologici, ma non è priva di effetti collaterali. Uno degli ultimi scoperti in ordine di tempo è una nuova forma di diabete insulino-dipendente che compare da 7 a 11 settimane dopo l’inizio di una terapia a base di checkpoint inibitori (soprattutto anti-PD1 e anti-PD-L1). Ad essere colpito è fino allo 0,9% dei pazienti e questa forma di diabete è irreversibile, oltre che difficile da controllare. Nella metà dei casi sono presenti gli autoanticorpi tipici del diabete di tipo 1 e più suscettibili a questa complicanza sono gli individui con aplotipo HLA-DR4

Con l’espandersi dell’uso dell’immunoterapie in oncologia, aumentano anche le segnalazioni di effetti indesiderati. Uno degli ultimi correlati all’impiego di queste terapie è una nuova forma di diabete insulino-dipendente. A darne notizia è un lavoro pubblicato su Lancet. Gli inibitori dei checkpoint immunitari sono anticorpi monoclonali che bloccano molecole quali la CTLA-4 (cytotoxic T-lymphocyte-associated protein 4) o la PD-1 (programmed death-1). Le cosiddette molecole checkpoint sono espresse sulle cellule T e svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere la tolleranza immunitaria, prevenendo l’attivazione delle cellule T.

Gli anticorpi monoclonali anti-CTLA-4, anti-PD-1 e anti-PD-L1 attaccano il tumore scatenandogli contro le cellule T. Ma possono provocare anche una serie di effetti indesiderati, a carico di vari organi, come quelli del sistema endocrino. E’ il caso ad esempio dell’ipofisi, della tiroide, dei surreni e delle cellule beta pancreatiche, produttrici di insulina.

Una delle patologie correlate all’uso degli checkpoint inibitori individuate più di recente è una nuova forma di diabete insulino-dipendente che può esordire in forma acuta. E’ più comune con l’uso di degli anti-PD-1 e con gli anti-PD-L1 (da soli o in associazione agli anti-CTLA-4). Solo due studi hanno segnalato la comparsa di diabete dopo l’impiego degli anti-CTLA-4.

Si è visto inoltre che l’iperespressione di PD-L1 sulle cellule beta-pancreatiche può prevenire il diabete e questo suggerisce che questo pathway è importante per il mantenimento della tolleranza nei confronti delle cellule beta…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Diabete: scoperta una nuova forma provocata dall’uso dell’immunoterapia”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=72209