Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Alzheimer e decadimento mentale – Nuovo approccio terapeutico con anticorpi prodotti in laboratorio

A cura del prof. Carlo Ferrarese, Direttore Scientifico del Centro di Neuroscienze di Milano dell’Università di Milano-Bicocca e Direttore della Clinica Neurologica presso l’Ospedale San Gerardo di Monza

Attractive young scientist and her post doctoral supervisor working on a project in the forensic laboratory.

La Società Italiana di Neurologia, e in particolare la SINDEM, è da tempo in prima linea per la ricerca sui meccanismi e sulle terapie di questa malattia. Dopo il fallimento delle terapie attuate nella fase di demenza conclamata, le sperimentazioni cliniche attuali sono rivolte alla prevenzione della malattia.

Nello scorso anno sono stati interrotti alcuni studi promettenti su nuove terapie per la Malattia di Alzheimer perché non rilevavano una sufficiente efficacia dei farmaci studiati. Questo ha portato alcune case farmaceutiche a disinvestire nella ricerca in questo campo e ha comprensibilmente indotto sconcerto tra i familiari di pazienti e nella stessa comunità scientifica.

Tuttavia, dati più recenti, indicano che agendo nelle fasi iniziali di declino della memoria, chiamate “declino cognitivo lieve o Mild Cognitive Imparment (MCI)”, gli stessi farmaci potrebbero rallentare la progressione verso demenza conclamata, perché si sono dimostrati efficaci nel bloccare i meccanismi biologici della malattia.

Alla base della malattia vi è l’accumulo progressivo nel cervello della proteina, chiamata beta-amiloide, che distrugge le cellule nervose ed i loro collegamenti.

Oggi sappiamo che la beta amiloide inizia ad accumularsi nel cervello anche decenni prima della comparsa di demenza, grazie ad una tecnica che consente di dimostrarne l’accumulo nel cervello, mediante la Positron Emission Tomography(PET), con la somministrazione di un tracciante che lega tale proteina. Analogamente è possibile analizzare i livelli di beta-amiloide nel liquido cerebrospinale, mediante una puntura lombare.

Queste tecniche permettono di stabilire un rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer prima della comparsa di gravi deficit cognitivi e rendono quindi fattibile l’avvio di strategie terapeutiche preventive. Queste ultime sono basate su molecole che determinano una riduzione della produzione di beta-amiloide, con farmaci che bloccano gli enzimi che la producono (beta-secretasi) o, in alternativa, con anticorpi capaci addirittura di determinare la progressiva scomparsa di beta-amiloide già presente nel tessuto cerebrale. Questi anticorpi, prodotti in laboratorio e somministrati sottocute o endovena, sono in grado di penetrare nel cervello e rimuovere la proteina…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Alzheimer e decadimento mentale: nuovo approccio terapeutico con anticorpi prodotti in laboratorio”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/alzheimer-e-decadimento-mentale-nuovo-approccio-terapeutico-con-anticorpi-prodotti-in-laboratorio/