Carcinoma ovarico in stadio avanzato – In Fase 2 risultati promettenti per durvalumab e tremelimumab aggiunti alla chemioterapia adiuvante
“L’aggiunta dell’immunoterapia con durvalumab e tremelimumab alla chemioterapia neoadiuvante si è tradotta in tassi di risposta incoraggianti, con un profilo di sicurezza adeguato, in pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato, secondo i primi risultati dello studio di fase 2 KGOG 3046 (NCT03899610), presentati all’ ultimo congresso dell’American Association for Cancer Research (AACR), a New Orleans
Oltre l’80% di tutte le pazienti (45) ha ottenuto almeno una risposta parziale al trattamento prima della fine dello studio. Inoltre, cinque pazienti (l’11,11%) hanno ottenuto una risposta patologica completa (pCR) e quattro hanno raggiunto una pCR nella coorte iniziale dello studio, prima che lo studio fosse ampliato e che fosse cambiato il dosaggio di tremelimumab nella seconda coorte di pazienti.
In totale, 9 pazienti nella prima coorte hanno ottenuto un punteggio di risposta alla chemioterapia (CRS) pari a 3, con una risposta completa o quasi completa, mentre le pazienti che hanno ottenuto lo stesso risultato nella seconda coorte sono state cinque. Inoltre, solo una ha avuto un CRS pari a 1 nella prima coorte, contro quattro pazienti nella seconda coorte, mentre le pazienti che hanno totalizzato un CRS pari a 2 sono state 13 in entrambe le coorti.
Lo studio KGOG 3046
Lo studio KGOG 3046 è un trial a braccio singolo, opera di un team di ricercatori sud-coreani, nel quale 23 pazienti con adenocarcinoma dell’ovaio, delle tube di Falloppio o del peritoneo primario in stadio IIIC/IV sono state assegnate al trattamento con durvalumab 1500 mg ogni 3 settimane più tremelimumab 75 mg ogni 3 settimane e tre cicli di chemioterapia con carboplatino (AUC 5) e paclitaxel 175 mg/m2 (prima coorte)…”
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Fonte: “Tumore dell’ovaio avanzato, dati incoraggianti con durvalumab più tremelimumab aggiunti alla chemioterapia adiuvante. #AACR22”, PHARMASTAR