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Disturbo dello spettro della neuromielite ottica – Nuovi dati da studio di fase 2/3 in favore di inebilizumab-cdon

Uno studio di fase 2/3 dimostra che inebilizumab-cdon, agente di riduzione delle cellule B, ha ridotto la gravità degli attacchi nelle persone con disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD). Lo ha annunciato in un comunicato l’azienda che ha sviluppato e produce il farmaco

Secondo il documento, i dati dello studio N-MOmentum di 28 settimane, randomizzato e controllato, hanno mostrato che l’89% dei 161 pazienti nel gruppo di trattamento è rimasto privo di attacchi rispetto al 58% dei 52 pazienti nel gruppo placebo.

Anticorpo umanizzato per la deplezione di cellule B CD19+
Inebilizumab-cdon è un anticorpo umanizzato, che induce la deplezione delle cellule B CD19+ aumentando la citotossicità cellulare anticorpo-dipendente (ADCC) e la fagocitosi cellulare (ADCP) delle cellule effettrici.

«Gli attacchi NMOSD possono essere notevolmente dannosi per il benessere dei pazienti» spiega Jeffrey Bennett, professore di neurologia e oftalmologia presso la University of Colorado School of Medicine.

«Mentre un obiettivo primario del trattamento è prevenire gli attacchi, è anche importante capire se viene ridotta la gravità degli attacchi stessi e se gli effetti sono limitati a determinati sottotipi di attacco, come la neurite ottica» prosegue.

Valutazione dell’impatto su gravità di neurite ottica e attacchi NMOSD
«Questa analisi» precisa «ha valutato specificamente l’impatto di inebilizumab-cdon sulla gravità della neurite ottica e degli attacchi NMOSD di mielite trasversa e sui livelli di biomarcatori correlati alla malattia di danno astrocitario e neuronale, alla proteina acida fibrillare gliale sierica (sGFAP) e al neurofilamento leggero sierico (sNfL)».

Sono state condotte ulteriori analisi per comprendere l’effetto di inebilizumab-cdon sulla gravità degli attacchi nell’11% dei partecipanti allo studio che non erano esenti da attacchi dopo il trattamento. Un risultato chiave è stato che su 18 attacchi totali nel gruppo inebilizumab-cdon, 12 (67%) erano minori e sei (33%) erano maggiori, rispetto a 12 (55%) e 10 (45%), rispettivamente, nel gruppo placebo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Disturbo dello spettro della neuromielite ottica, nuovi dati in favore di inebilizumab-cdon”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//neuro/disturbo-dello-spettro-della-neuromielite-ottica-nuovi-dati-in-favore-di-inebilizumab-cdon-37691