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Tumore della prostata avanzato – Terapia radiorecettoriale migliora la sopravvivenza

Milano – La terapia radiorecettoriale migliora la sopravvivenza e la qualità di vita nei pazienti con tumore della prostata in stadio avanzato: lo confermano i dati della Medicina Nucleare dell’Istituto Europeo di Oncologia, che da gennaio recluterà i pazienti candidabili al trattamento, anche all’interno di un nuovo studio clinico.

“La terapia radiorecettoriale rappresenta la più promettente innovazione degli ultimi 10 anni per la cura dei carcinomi prostatici avanzati – spiega Francesco Ceci, Direttore della Medicina Nucleare IEO e uno dei massimi esperti internazionali nel settore – Fino ad ora la metodica è stata utilizzata principalmente nel trattamento dei tumori neuroendocrini, con buoni risultati. Ora, con l’applicazione al primo big killer dell’uomo, la terapia sarà perfezionata e sviluppata, offrendo i suoi indubbi vantaggi a un maggior numero di malati oncologici”.

Il principio dell’azione della terapia radiorecettoriale sta nelle proprietà del PSMA (Antigene Prostatico Specifico di Membrana), una proteina che si trova a livelli elevati in oltre il 95% dei tumori della prostata e che è individuata da specifici radiofarmaci legati ad un metallo raro, il Gallio.

Dotando le molecole di Gallio di una lieve carica radioattiva si ottiene un tracciante, rilevabile dall’esame PET, in grado di individuare le cellule che contengono il PSMA, segnalando la presenza del tumore in tutte le sue sedi. Questo è il principio di funzionamento della PET con PSMA, che ha dimostrato maggiore sensibilità e accuratezza, rispetto alle tecniche convenzionali (TC o scintigrafia ossea), nel localizzare e soprattutto nello “stadiare” il tumore, cioè determinare il suo stato di avanzamento.

Se al posto del Gallio viene associato un altro isotopo radioattivo, il Lutezio-177, si ottiene un radiofarmaco con funzione terapeutica: una volta posizionato sulla cellula tumorale, il radioisotopo rilascia la carica radioattiva ai tessuti circostanti in un raggio di pochi millimetri, distruggendo le cellule tumorali.

“I benefici del trattamento con Lutezio PSMA sono molto significativi – continua Ceci – in termini di durata e di qualità della vita. La terapia recettoriale è estremamente mirata sul bersaglio tumorale, per cui i suoi effetti collaterali sull’organismo sono più lievi rispetto alle terapie tradizionali e transitori…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore della prostata avanzato, terapia radiorecettoriale valida alternativa ai trattamenti tradizionali”, insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/tumore-della-prostata-avanzato-terapia-radiorecettoriale-valida-alternativa-ai-trattamenti-tradizionali/