Carcinoma ovarico recidivato – Nuova terapia di mantenimento con olaparib dopo una risposta alla chemioterapia a base di platino riduce il rischio di progressione di malattia
“Nelle donne con carcinoma ovarico recidivato e trattate in precedenza con un inibitore di PARP, una nuova terapia di mantenimento con olaparib dopo una risposta alla chemioterapia a base di platino, riduce il rischio di progressione indipendentemente dallo stato dei geni BRCA. Sono i risultati, molto attesi, dello studio di fase 3 OReO/ENGOT Ov-38 (NCT03106987), presentati all’ultimo congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO)
Primi dati a mostrare beneficio del rechallenge con PARP-inibitore
Questi sono i primi dati a dimostrare un beneficio del ritrattamento con un inibitore di PARP nelle pazienti con carcinoma ovarico recidivato sensibile al platino, ha dichiarato il primo autore dello studio, Eric Pujade-Lauraine, dell’ARCAGY-GINECO di Parigi, durante la presentazione dei risultati.
«In entrambe le coorti – pazienti BRCA-mutate e pazienti BRCA wild type –, con il rechallenge con olaparib una quota di donne ha ottenuto un beneficio a lungo termine clinicamente rilevante», ha dichiarato lo sperimentatore.
Inoltre, in questo setting di pazienti con carcinoma ovarico recidivato e sensibile al platino il beneficio significativo di sopravvivenza libera da progressione (PFS) osservato con il rechallenge con olaparib è risultato indipendente dallo stato mutazionale di BRCA…”
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Fonte: “Tumore dell’ovaio recidivato, rechallenge con olaparib riduce il rischio di progressione. #ESMO21”, PHARMASTAR