Spondiloartrite assiale – E’ in arrivo ixekizumab che agisce anche in casi difficili
“Per i pazienti con spondiloartrite assiale è in arrivo una nuova arma terapeutica, ixekizumab, un farmaco biotech che è in grado di fermare la progressione radiologica della malattia (sviluppo di sindesmofiti, cioè ponti ossei tra due vertebre, con fusione della colonna vertebrale), oltre che di mantenere l’efficacia nel lungo termine a 2 anni, togliendo persistentemente il dolore infiammatorio alla schiena, e consentendo un continuativo miglioramento della qualità di vita dei pazienti
Ixekizumab è un anticorpo monoclonale che si lega selettivamente alla citochina interleuchina 17A (IL-17A) e inibisce la sua interazione con il recettore IL-17. IL-17A è una citochina naturale coinvolta nelle normali risposte infiammatorie e immunitarie. Il farmaco inibisce il rilascio di citochine e chemochine pro-infiammatorie.
I dati sono quelli dello studio COAST-Y, appena presentati al congresso EULAR 2021. Il farmaco, impiegato in pazienti che non rispondono o non possono essere trattati con le cure tradizionali (chiamate inibitori del TNF), aveva già ottenuto ottimi risultati dopo le prime 16 settimane di somministrazione e in misura ancora maggiore dopo un anno, a dimostrazione che l’effetto positivo sulla malattia viene mantenuto nel lungo periodo.
Con ixekizumab a 16 settimane fino al 50% circa dei pazienti con spondilite anchilosante mai trattati con farmaci antireumatici modificanti la malattia, fino al 25% circa di quelli già trattati con TNF, e fino al 35% dei pazienti con la forma non radiografica, raggiunge un miglioramento di almeno il 40% dei segni e dei sintomi della malattia (dati COAST-V e W pubblicati su Ann Rheum Dis 2019 e dato COAST-X The Lancet 2019)…”
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Fonte: “Spondiloartrite assiale: arriva ixekizumab, agisce anche in casi difficili”, PHARMASTAR