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Adenomi colorettali – Rischio aumentato di svilupparli in chi ha subito un trapianto di polmone

di Matthew Phelan

Le persone che subiscono un trapianto di polmoni, rispetto alla media generale della popolazione, corrono un rischio più elevato di sviluppare adenomi colorettali nei primi anni successivi al trapianto. L’evidenza emerge da uno studio USA e rende conto della necessità di una sorveglianza per cancro colorettale più stretta per questi pazienti

(Reuters Health) – Un nuovo studio USA indica che i pazienti che subiscono un trapianto di polmoni sono esposti a un maggior rischio di sviluppare adenomi colorettali nei primi anni dopo il trapianto, giustificando la necessità di una maggiore sorveglianza per cancro colorettale (CRC).

“Quando abbiamo analizzato i nostri dati, abbiamo osservato che questi pazienti sviluppano polipi in maniera più rapida”, dice l’autore principale dello studio, David Row del St. Joseph’s Hospital and Medical Center di Phoenix. “Anche in pazienti con una colonscopia negativa prima del trapianto, una significativa percentuale di essi ha sviluppato comunque polipi al follow-up di un anno”.

“È noto che chi riceve un trapianto di un organo solido ha un maggior rischio di neoplasia, un legame che potrebbe essere mediato dall’uso di immunosoppressori”, spiegano Row e colleghi sul Journal of the American College of Surgeons, “Tuttavia, la maggior parte delle raccomandazioni per lo screening per CRC in questi pazienti non differiscono dalle linee guida per la popolazione generale” aggiungono.

Lo studio
Per indagare la questione, i ricercatori hanno esaminato i dati di 411 i pazienti sottoposti a trapianto di polmone trattati tra il 2013 e il 2017 presso la loro struttura, uno dei centri per trapianti di polmone più attivi negli USA. Il protocollo post-trapianto del centro prevedeva una colonscopia di sorveglianza da uno a due anni dopo il trapianto…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Rischio aumentato di polipi colorettali per chi ha subito un trapianto di polmone”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=92243