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Epilessia e occupazione – Arriva un position paper della Lice

A fronte di un’età media di 37 anni, il 60% delle persone con epilessia non è occupato e riporta difficoltà di inserimento lavorativo, o mantenimento dell’occupazione. Il 31% non lavora per disoccupazione, il resto per ragioni di età – studenti o pensionati – per attività domestica o per dichiarata inabilità al lavoro. Quasi 1 paziente su 2 (il 44%) si vede negato un impiego per rinuncia, insicurezza o esclusione

È quanto emerso dalla ricerca “ERE – gli Epilettologi Raccontano le Epilessie”, che in questa seconda fase ha portato al Position Paper presentato oggi da Lice e Fondazione Istud nel corso della giornata conclusiva del 43° Congresso Nazionale della Lega Italiana contro l’Epilessia (Lice). Il documento è frutto del lavoro preliminare del tavolo di consenso che per la prima volta ha messo insieme gli stakeholder più rappresentativi del mondo clinico, giuridico, istituzionale, socio-sanitario e associazionistico; hanno infatti partecipato ai lavori, oltre a Lice e Fondazione Istud, Anma (Associazione Nazionale Medici d’Azienda), il Ministero della Salute, Fie (Federazione Italiana Epilessie), Associazione Fuori dall’ombra – Insieme per l’epilessia, e Manpower, e un giuslavorista esperto in diritto del lavoro.

“La carenza di direttive di comportamento uniformi tra medici curanti, Istituzioni, aziende e medici del lavoro – riferisce Paola Chesi, Ricercatrice dell’Area Sanità e Salute della Fondazione Istud – unitamente al forte stigma sociale ancora radicato e riscontrato anche tra i datori di lavoro, rendono necessario affrontare in maniera sistematica e integrata la questione dell’occupazione della persona con epilessia. Lo scopo di questo Tavolo, che per la prima volta vede coinvolti tutti gli attori del processo, è proprio quello di individuare le linee di azione più opportune per contribuire a migliorare le possibilità occupazionali di chi ha l’epilessia, ad oggi significativamente più basse della media, oltre a definire buone pratiche di intervento in maniera uniformata tra i clinici e gli altri referenti socio-sanitari e istituzionali migliorando quindi la qualità della vita delle persone con epilessia e dei loro nuclei familiari”.

Dalle conclusioni del Paper, emerge come la scelta di comunicare o meno la condizione di epilessia nella fase di ingresso nel lavoro sia una questione centrale per la quale si rendono necessarie le condizioni di rassicurazione, autostima, responsabilità, ma soprattutto un adeguato piano di welfare aziendale, affinché la persona con epilessia possa comunicare liberamente la propria condizione, senza temere ripercussioni in sede di selezione e nel suo percorso lavorativo. La comunicazione della propria diagnosi potrebbe ridurre lo stato di ansia e insicurezza della persona con epilessia, e di conseguenza i rischi di favorire ulteriori crisi epilettiche…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Epilessia e occupazione: 1 paziente su 2 escluso dal mondo del lavoro. Arriva un position paper della Lice”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//neuro/epilessia-e-occupazione-1-paziente-su-2-escluso-dal-mondo-del-lavoro-arriva-un-position-paper-della-lice-33441