Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) – Criospray radiale predosato migliora gli outcome di malattia

L’adozione di un criospray radiale predosato, in grado di veicolare dosi programmate di azoto liquido nelle vie aeree tracheobronchiali, risulta essere un’opzione sicura ed efficace per migliorare gli outcome riferiti dai pazienti con bronchite cronica associata a Bpco.
Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su European Respiratory Journal

Ad oggi, non esistono interventi approvati in grado di contrapporsi efficacemente alla metaplasia delle vie aeree respiratorie e all’ipersecrezione di muco associate alla bronchite cronica nella Bpco.
Il criospray radiale predosato, che veicola azoto liquido alle vie aeree respiratorie tracheobronchiali è in grado di indurre l’ablazione dell’epitelio anomalo e di facilitare la rigenerazione mucosale “fisiologica”.

L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare la fattibilità, l’efficacia e la sicurezza di questa pratica in pazienti con bronchite cronica associata alla Bpco.
Lo studio, prospettico e con disegno in aperto, ha reclutato 35 pazienti con bronchite cronica associata a Bpco (età media: 67,2±7.0 anni), ed è stato condotto in centri dislocati nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e in Canada.

Il trattamento prevedeva l’impiego di un device criochirurgico che è in grado di veicolare quantità pre-dosate di azoto liquido da un dewar ad un catetere che emette spray radiale.
La fase A dello studio, completata da 11 pazienti tra marzo e agosto del 2016, ha valutato l’affidabilità e la sicurezza di questo trattamento.

Gli altri 24 pazienti rimanenti sono stati sottoposti alla fase B dello studio, che consisteva di 3 trattamenti programmati a base di azoto liquido, somministrato in corrispondenza dell’albero tracheobronchiale.
I pazienti sono stati sottoposti a valutazione a 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi e ad un anno dal trattamento finale con azoto liquido.

Gli outcome primari includevano l’affidabilità (completamento dei trattamenti), l’efficacia (variazione a 3 mesi del punteggio SGRQ – St. George’s Respiratory Questionnaire) e la sicurezza (incidenza di eventi avversi). Tra gli outcome secondari, invece, vi erano la valutazione della funzione polmonare, la capacità all’esercizio e gli outcome riferiti dai pazienti…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Infezione da SARS-CoV-2: innocua per alcuni, fatale per altri. Scoperti nel DNA i fattori di rischio”, insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/infezione-da-sars-cov-2-innocua-per-alcuni-fatale-per-altri-scoperti-nel-dna-i-fattori-di-rischio/