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Tumore del polmone – Pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia, riduce del 44% il rischio di morte e aumenta la sopravvivenza a lungo termine

Nell’analisi finale dello studio KEYNOTE-189, pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia, nel NSCLC metastatico, ha dimostrato una sopravvivenza globale mediana raddoppiata rispetto alla sola chemioterapia: 22 mesi verso 10,6 mesi. I dati saranno presentati durante il programma scientifico virtuale del congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), che si svolgerà dal 29 al 31 maggio

Pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia ha ridotto il rischio di morte del 44% rispetto alla sola chemioterapia e, a due anni, ha dimostrato un beneficio sostenuto di sopravvivenza a lungo termine nel tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso metastatico. In particolare il 45,7% dei pazienti trattati con la combinazione era vivo dopo due anni rispetto al 27,3% con sola chemioterapia. La sopravvivenza globale mediana è raddoppiata con la combinazione, raggiungendo i 22 mesi rispetto ai 10,6 mesi con la chemioterapia.

Sono i nuovi dati aggiornati dell’analisi finale dello studio di fase 3 KEYNOTE-189  che saranno presentati durante il programma scientifico virtuale del congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), che si svolgerà dal 29 al 31 maggio (Abstract #9582).

“Lo studio KEYNOTE-189 ha già dimostrato che l’immunoterapia con pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia migliora in maniera sostanziale la sopravvivenza nei pazienti con tumore del polmone, indipendentemente dall’espressione di PD-L1” – spiega la dott.ssa Marina Chiara Garassino, responsabile della Struttura Semplice di Oncologia Medica Toraco Polmonare presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale di Tumori di Milano -. “I risultati dell’analisi aggiornata che saranno presentati ad ASCO, evidenziano il beneficio della terapia di combinazione con pembrolizumab anche nel lungo termine, con il 45,7% dei pazienti vivo dopo due anni rispetto al 27,3% trattati con sola chemioterapia. E’ importante quindi sottolineare che, nonostante l’aggiornamento del follow-up, la riduzione del rischio di morte rimane della stessa entità anche due anni dopo la prima analisi pubblicata nel 2018 ed i dati non sono influenzati né dal Tumor Mutational Burden (TMB, carico mutazionale del tumore) né dall’espressione di PD-L1. Pembrolizumab, è disponibile anche in Italia e rappresenta un trattamento consolidato nella cura del tumore del polmone non a piccole cellule metastatico sia in monoterapia che in combinazione”.

Dati di sopravvivenza a due anni dallo studio KEYNOTE-189 nel NSCLC metastatico
Nuovi dati aggiornati dall’analisi finale specificata nel protocollo dello studio KEYNOTE-189 (ClinicalTrials.gov, NCT02578680) continuano a mostrare che pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia mantiene un beneficio sostenuto di sopravvivenza a lungo termine sulla chemioterapia da sola dopo 31 mesi di follow-up mediano. Lo studio di fase 3 KEYNOTE-189 ha valutato pembrolizumab in combinazione con chemioterapia a base di pemetrexed e derivato del platino (cisplatino o carboplatino) per il trattamento di prima linea del NSCLC non squamoso metastatico, rispetto a solo pemetrexed e derivato del platino in pazienti che non presentano aberrazioni genomiche tumorali EGFR o ALK…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore del polmone: pembrolizumab riduce del 44% il rischio di morte e aumenta la sopravvivenza a lungo termine”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/oncoemato/tumore-del-polmone-pembrolizumab-riduce-del-44-il-rischio-di-morte-e-aumenta-la-sopravvivenza-a-lungo-termine-32409