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Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) – Alti livelli di vedolizumab dopo induzione sono associati a risultati positivi

Elevati livelli di vedolizumab dopo l’induzione sono associati ad outcomes positivi dopo un anno di terapia. E’ quanto evidenziano i risultati di uno studio italiano che ha coinvolto due centri nazionali di riferimento per le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBDO) e che è stato pubblicato sulla rivista United European Gastroenterology Journal

Vedolizumab (VDZ) è un anticorpo monoclonale umanizzato in grado di legare l’integrina a4b7 espressa sui linfociti circolanti, prevenendo selettivamente la loro migrazione nella mucosa intestinale.

L’Fda e L’Ema hanno approvato VDZ per pazienti con malattia di Crohn da moderato a grave (CD) e colite ulcerosa (UC) che non rispondono o sono intolleranti ai TNF convenzionali.
I dati provenienti da studi su vedolizumab per la malattia infiammatoria intestinale e da studi del mondo reale suggeriscono una relazione esposizione-risposta, tale che i livelli minimi di vedolizumab possono prevedere esiti clinici ed endoscopici.

Lo scopo di questo studio era di valutare in uno studio osservazionale prospettico l’utilità di un test precoce del livello minimo di vedolizumab per prevedere l’esito della terapia con vedolizumab del primo anno.
Come ha evidenziato il prof. Alessandro Armuzzi ai microfoni di Pharmastar: “Abbiamo valutato se i livelli sierici di vedolizumab durante (wk6) e dopo il ciclo di induzione (wk14) potevano predirre gli outcomes dopo un anno di terapia”.

Sono stati inclusi pazienti con malattia infiammatoria intestinale a cui sono stati misurati i livelli minimi di vedolizumab e gli anticorpi anti-vedolizumab alle settimane 6 e 14. L’esito clinico è stato valutato alle settimane 6, 14, 22 e 54.

L’endpoint primario era la correlazione tra i livelli iniziali di valle di vedolizumab e la persistenza di vedolizumab durante il primo anno di trattamento, definito come il mantenimento della terapia con vedolizumab grazie a benefici clinici prolungati senza steroidi, e senza nuove prescrizioni di immunosoppressori o interventi chirurgici.

L’analisi ha incluso 101 pazienti che hanno iniziato vedolizumab…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Malattie infiammatorie croniche intestinali, alti livelli di vedolizumab post induzione prevedono risultati positivi”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/gastro/malattie-infiammatorie-croniche-intestinali-alti-livelli-di-vedolizumab-post-induzione-prevedono-risultati-positivi-31341