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Sclerosi multipla – Studio identifica con risultati positivi i pazienti idonei all’angioplastica

Dallo studio del prof. Paolo Zamboni, ordinario di Chirurgia vascolare e Direttore del Centro di Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, chiare evidenze che a un anno dall’angioplastica, i pazienti idonei all’intervento hanno una probabilità elevatissima di non sviluppare nuove lesioni cerebrali

Ferrara – La sclerosi multipla è una malattia che colpisce circa 2,5-3 milioni di persone nel mondo, 600.000 in Europa e circa 122.000 in Italia, in particolare donne. Da anni a Ferrara il prof. Paolo Zamboni, ordinario di Chirurgia vascolare e Direttore del Centro di Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, studia l’apporto di interventi di tipo chirurgico-vascolare contro questa malattia invalidante.

Tramite lo studio no profit Brave Dreams (Sogni Coraggiosi), finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e promosso dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Zamboni sta studiando gli effetti del ripristino del flusso venoso giugulare e quindi della riattivazione di un corretto afflusso di sangue al cervello.
Concentrandosi sugli interventi di angioplastica sulle vene cerebrali extracraniche, Brave Dreams indaga se questi possano portare benefici ai malati.

I più recenti risultati dello studio sono stati presentati oggi, venerdì 22 novembre a New York. Riferendosi al report pubblicato sul Journal of Endovascular Therapy, Zamboni ha presentato una nuova fase del progetto che ha coinvolto un campione più ampio rispetto alle prime fasi della ricerca. E il risultato lascia molto ben sperare: integrando nel campione anche i pazienti con forma di sclerosi multipla secondariamente progressiva, e non soltanto quelli con la forma recidivante-remittente, i risultati sono positivi.

I pazienti con tipi di vena idonea all’angioplastica con pallone hanno un’elevatissima probabilità di non sviluppare nuove lesioni o di espandere vecchie lesioni nel cervello a un anno dall’intervento. In particolare, il 79% dei pazienti con vene idonee all’intervento del pallone dilatatore non ha sviluppato nuove lesioni cerebrali. Viceversa, i pazienti con vene non idonee all’intervento del pallone, oppure quelli sottoposti ad un finto intervento, sviluppavano molto più facilmente lesioni cerebrali viste dalla risonanza magnetica.

Il primo report di questo studio, pubblicato nel gennaio 2018 su JAMA Neurology, dimostrava che l’intervento di angioplastica sulla giugulare e sulla vena azigos, un grosso vaso che si trova nella cavità toracica e addominale, era sicuro ma non aveva effetti significativi sulla disabilità e sulle placche visibili nella risonanza magnetica del cervello. L’articolo però concludeva ipotizzando che potesse essere presente un sottogruppo di pazienti che potesse rispondere al trattamento.

Nella seconda fase dello studio, rigorosissima e in doppio cieco, sono stati usati criteri validati di analisi delle flebografie per suddividere i pazienti in categorie “idonei” e “non idonei” all’intervento di angioplastica. Sono stati considerati idonei i tipi di vena su cui il pallone utilizzato nell’angioplastica per allargare le vene è in grado di ripristinare il flusso, mentre sono stati considerati non idonei quelli in cui il pallone non è in grado di dilatare e di migliorare il flusso…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sclerosi multipla, uno studio identifica pazienti idonei all’angioplastica. I risultati sono positivi”, insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/sclerosi-multipla-uno-studio-identifica-pazienti-idonei-allangioplastica-i-risultati-sono-positivi/