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Sclerosi multipla progressiva – Ibudilast rallenta atrofia cerebrale

Sebbene siano state approvate oltre una dozzina di terapie per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla, solo 2 trattamenti-ocrelizumab e mitoxantrone sono stati approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per la sclerosi multipla progressiva. 

Ora, tuttavia, i risultati positivi di un recente studio di fase 2 che valuta l’efficacia di un nuovo trattamento, ibudilast, offre “un barlume di speranza” ai pazienti che hanno questa forma di malattia, che è nota per provocare disabilità a lungo termine, affermano gli investigatori dell’Istituto nazionale di disordini neurologici e ictus (NINDS).

Per lo studio randomizzato di fase 2, i ricercatori hanno arruolato pazienti di età compresa tra 21 e 65 anni a cui è stata diagnosticata una sclerosi multipla progressiva o secondaria progressiva da 28 siti statunitensi. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale (1: 1) a ricevere pastiglie di ibudilast-10 10 mg al giorno o pillole di placebo corrispondenti in 2 o 3 dosi divise per la durata di 96 settimane.).

Dei 255 partecipanti sottoposti a randomizzazione per lo studio, 129 sono stati assegnati a ricevere ibudilast, mentre 126 a cui è stato somministrato un placebo. Il 53% di quelli trattati con ibudilast presentava una malattia progressiva primaria insieme al 52% di quelli che avevano ricevuto il placebo; il resto dei partecipanti ha avuto una malattia progressiva secondaria.

Gli autori hanno così osservato che il farmaco, rispetto al placebo, rallentava il tasso di atrofia cerebrale. Gli effetti collaterali – perlopiù gastrointestinali (nausea, diarrea), mal di testa e depressione – non erano significativamente diversi tra i due gruppi.

Più in particolare, monitorando nel tempo la contrazione cerebrale, Fox e colleghi hanno calcolato una differenza pari a 0,0009 unità di atrofia per anno fra gruppo trattato e gruppo controllo.

“In altre parole – chiariscono i ricercatori – benché entrambi i gruppi l’atrofia ci fosse, il cervello dei pazienti che ricevevano placebo si è ridotto in media di 2,5 millilitri in più nell’arco dei 2 anni rispetto a quello dei pazienti che assumevano ibudilast. L’intero cervello umano adulto ha un volume di 1.350 millilitri”, ricordano gli scienziati, precisando che “non si sa ancora se queste differenze abbiano avuto un effetto sui sintomi o sulla perdita di funzionalità”.

Per continuare a leggere la news in lingua originale:

Fonte: “Ibudilast Slows Brain Atrophy Caused by Progressive Multiple Sclerosis”, Rare Disease Report

Tratto dahttps://www.raredr.com/news/ibudilast-slows-brain-atrophy-caused-by-progressive-multiple-sclerosis