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Effetto ‘Summer Shift’ – Meno STEMI d’estate per maggiore esposizione a sole e più elevati livelli di vit. D

L’aumento del numero di casi di infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del tratto ST (STEMI) che si verifica nel periodo invernale rispetto alle stagioni più calde potrebbe essere dovuto non solo a questioni climatiche in termini di temperatura, ma anche al minore tempo di esposizione al sole. La relazione tra ore di luce e infarto emerge da una ricerca pubblicata sul “Journal of the American Heart Association”

«Lo STEMI rappresenta una delle principali cause di morte» ricordano gli autori, coordinati da Carlo Vittorio Cannistraci, ingegnere presso il Biotechnology Center e il Dipartimento di Fisica della Technical University di Dresda (Germania). «Il tempo di insorgenza dello STEMI ha un ritmo circadiano con un picco durante le ore diurne e l’insorgenza di STEMI segue un andamento stagionale con un picco massimo di casi nei mesi invernali e una marcata riduzione di casi nei mesi estivi».

«Gli studiosi hanno studiato il motivo alla base del picco invernale, suggerendo che fattori ambientali e climatici concorrono alla patogenesi dello STEMI, ma nessuno studio ha indagato se il ritmo circadiano è modificato con il pattern stagionale, in particolare durante la riduzione estiva della comparsa dello STEMI» fanno notare.

Studio epidemiologico multietnico e multinazionale
Gli autori hanno quindi condotto uno studio epidemiologico multietnico e multinazionale (da entrambi gli emisferi a diverse latitudini, n = 2270 casi, con coinvolgimento di Australia, Cina, Finlandia, Giappone, Italia, Scozia e Singapore) che ha indaga se la variazione circadiana dell’insorgenza dello STEMI fosse alterata nella stagione estiva.

Il risultato principale è che la differenza tra il numero di STEMI diurno (dalle 6:00 alle 18:00) e quello notturno (dalle 18:00 alle 6:00) è marcatamente diminuito nella stagione estiva, e questo è un prodromo di un meccanismo complesso secondo cui il ritmo circadiano dell’inizio del tempo dello STEMI sembra dipendente dalla stagione.

«Il “passaggio estivo” (Summer Shift) di STEMI all’intervallo notturno è coerente tra diverse popolazioni e la durata della luminosità (una misura correlata alla nuvolosità e all’irraggiamento solare) è alla base di questa perturbazione circadiana dipendente dalla stagione» scrivono Cannistraci e colleghi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Effetto ‘Summer Shift’, meno STEMI d’estate da maggiore esposizione al sole e più elevati livelli di vit. D”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/effetto-summer-shift-meno-stemi-destate-da-maggiore-esposizione-al-sole-e-pi-elevati-livelli-di-vit-d-26580