Melanoma con BRAF mutato – combinazione encorafenib-binimetinib combinazione promettente
“La combinazione del BRAF inibitore encorafenib con il MEK-inibitore binimetinib potrebbe essere una combinazione promettente per i pazienti che hanno un melanoma con BRAF mutato. È questa la conclusione dello studio multicentrico internazionale di fase III COLUMBUS, pubblicato da poco su The Lancet Oncology
Fino al 50% dei pazienti con melanoma è portatore della mutazione di BRAF V600, che può essere trattata efficacemente con gli inibitori di BRAF o MEK, tra cui vemurafenib; tuttavia, sviluppi quasi sempre i pazienti finiscono per sviluppare resistenza al trattamento, che spesso è mediata dalla riattivazione del pathway della MAP chinasi (MAPK).
In studi preclinici, spiegano nell’introduzione gli autori, guidati da Reinhard Dummer, dello Skin Cancer Center dell’Università di Zurigo, encorafenib si è dimostrato attivo in tessuti con pathway di MAPK attivati.
Nello studio COLUMBUS, un trial randomizzato, in aperto, al quale hanno preso parte 162 centri di 28 Paesi, i ricercatori hanno arruolato 1345 pazienti con melanoma localmente avanzato, non resecabile o metastatico portatori della mutazione BRAFV600, naïve al trattamento o in progressione dopo una precedente immunoterapia di prima linea, e li hanno assegnati in rapporto 1:1:1 al trattamento con encorafenib più binimetinib, encorafenib in monoterapia o vemurafenib.
L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione (PFS), valutata in cieco e in modo centralizzato da revisori indipendenti, nel gruppo trattato con encorafenib più binimetinib rispetto al gruppo trattato con vemurafenib.
L’età mediana nei tre gruppi era rispettivamente di 57, 54 e 56 anni; la maggior parte dei pazienti in tutti i gruppi aveva una malattia in stadio IV e circa un terzo dei pazienti in ciascun gruppo era stato trattato in precedenza con l’immunoterapia…”
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Fonte: “Melanoma avanzato BRAF+, combinazione encorafenib-binimetinib migliora gli outcome in fase III”, PHARMASTAR