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Depressione – Così la scienza cerca di prevederla ed evitarla

Studio sui topi rivela schemi di attivazioni cerebrali che prevedono la vulnerabilità a sviluppare la malattia

L’analisi delle «conversazioni» elettriche tra diverse aree cerebrali potrebbe presto diventare uno strumento per predire e prevenire la comparsa della depressione. È questa la conclusione cui sono giunti un gruppo di neuroscienziati e ingegneri elettrici britannici dopo aver osservato le peculiarità delle attivazioni cerebrali nei topi molto stressati, come quelli che erano stati posti in una gabbia insieme a loro conspecifici molto aggressivi. Quelli più vulnerabili alla comparsa di comportamenti simili ai sintomi depressivi umani avevano degli schemi di attivazioni elettriche cerebrali molto diverse rispetto a quelle dei topi più resilienti alle avversità.

Nello studio, apparso sulla rivista Cell, gli scienziati non si sono limitati a osservare questa e quell’area, ma hanno fatto un’analisi delle connettività, andando a vedere i collegamenti tra le diverse aree coinvolte nella depressione, come la corteccia prefrontale, l’amigdala e l’ippocampo.

Servendosi di un programma di machine learning, i ricercatori sono arrivati ad un sistema in grado di prevedere la comparsa di sintomi depressivi negli animali. Questa «rete di vulnerabilità», inoltre, è distinta da quella che codifica per la malattia depressiva…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Depressione, così la scienza cerca di prevederla ed evitarla2, LA STAMPA SALUTE

Tratto dahttp://www.lastampa.it/2018/03/14/scienza/benessere/depressione-cos-la-scienza-cerca-di-prevederla-ed-evitarla-3Po2lgctA9YRR3XGeXHHiK/pagina.html