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Artrite reumatoide – Baricitinib, inibitore di Jak chinasi, migliora maggioranza outcome riferiti da pazienti

Baricitinib, inibitore di Jak chinasi, da solo o in combinazione con MTX, quando utilizzato in terapia iniziale, ha migliorato in modo significativo la maggior parte delle misure di PRO (outcome riferiti dai pazienti) pre-specificate in uno studio di recente pubblicazione su Arthritis Research & Therapy. I risultati di questo studio potrebbero avere una particolare rilevanza per i medici che assistono pazienti che, per intolleranza o inefficacia, non desiderano il trattamento con MTX e si aggiungono ai numerosi dati già pubblicati in altri studi che suggeriscono l’efficacia di questo farmaco nel trattamento dell’AR

Razionale dello studio: perchè scegliere i PRO come target di efficacia?
I pazienti con AR sperimentano restrizioni progressive e significative nello svolgimento delle normali attività quotidiane, riportando frequentemente al proprio medico la presenza di dolore, astenia, disturbi del sonno e difficoltà nello svolgimento tanto delle attività lavorative quanto di quelle legate al tempo libero.

Questi esempi di sintomalogia riferita dai pazienti compaiono precocemente, considerando il decorso della malattia, e, se presenti, possono impattare in modo importante sulla loro qualità di vita.

“L’ACR – ricordano gli autori nell’introduzione allo studio – ha stabilito un “core set” di misure da utilizzare per valutare l’attività di malattia nei clinical trial; tra queste abbiamo alcuni PRO associati all’AR. A questi, si sono aggiunti altri PRO per l’impiego nei trial clinici, suggeriti da OMERACT (Outcome Measures in Rheumatology Clinical Trials)”.

“Sia ACR che EULAR – continuano i ricercatori – hanno individuato nei PRO dei fattori importanti  da considerare nella determinazione dell’attività di malattia dei pazienti, raccomandandone la valutazione nella pratica clinica quotidiana quando si considera la risposta alla terapia. Da ultimo, anche gli enti regolatori preposti hanno raccomandato l’impiego dei PRO come misure aggiuntive della efficacia di un trattamento nei clinical trial sull’AR”.

Baricitinib è un inibitore selettivo di un particolare gruppo di enzimi definiti JAK. E’ nota l’esistenza di quattro enzimi JAK: JAK1, JAK2, JAK3 e TYK2. Si ritiene che le citochine JAK-dipendenti siano implicate nella patogenesi di un certo numero di malattie infiammatorie e autoimmuni; pertanto, i JAK inibitori potrebbero essere utili per il trattamento di una vasta gamma di malattie infiammatorie. In caso di alterata regolazione dell’attività di specifici enzimi JAK si può infatti sviluppare un processo infiammatorio e un’attivazione anomala del sistema immunitario.

Baricitinib agisce direttamente sugli enzimi JAK1 e JAK2 modulando la sintesi di citochine JAK-dipendenti, oggi considerate coinvolte nella patogenesi di numerose malattie infiammatorie e autoimmuni, come appunto l’artrite reumatoide.

Il farmaco è stato approvato  da parte della Commissione Europea lo scorso anno per la terapia dell’artrite reumatoide da moderata a severa ed è in studio anche per psoriasi, nefropatia diabetica e dermatite atopica.

Alla base dell’indicazione del farmaco nell’AR vi sono, tra i vari trial clinici registrativi, i dati dello studio RA-BEGIN, condotto in pazienti con AR attiva e naive ai DMARDs (assenza totale di esposizione o esposizione limitata a MTX) o ai DMARDb, che avevano dimostrato la superiore efficacia clinica dell’inibitore di Jak chinasi, insieme ad un profilo di tollerabilità accettabile, rispetto all’impiego di MTX come terapia iniziale in pazienti con AR attiva…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, baricitinib migliora maggioranza outcome riferiti dai pazienti”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-baricitinib-migliora-maggioranza-outcome-riferiti-dai-pazienti-26276