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Vitamina D – Migliora funzione cardiaca post-infarto modulando cellule progenitrici residenti

La segnalazione cellulare derivante dalla vitamina D sembra promuovere la cardioprotezione dopo infarto miocardico. Ciò – stando a evidenze precliniche pubblicate online su “Heart, Lung and Circulation” – può avvenire attraverso la modulazione del ciclo cellulare di una popolazione di cellule staminali cardiache/cellule progenitrici (CPC). Il ruolo dell’1,25-diidrossivitamina D3 (1,25D) e dei recettori della vitamina D (VDR) nella regolazione della funzione delle CPC merita ulteriori indagini

«Sebbene il ruolo della vitamina D nel mantenimento dell’omeostasi ossea sia ben noto, i suoi effetti su muscolo e vascolarizzazione sono sempre più apprezzati» premettono gli autori, guidati da James J.H. Chong, del Dipartimento di Cardiologia del Westmead Hospital, in Australia.

«In particolare» aggiungono «la vitamina D è stata implicata nella prevenzione dell’insufficienza cardiaca. Tuttavia il meccanismo sottostante rimane poco chiaro».

«Di recente» proseguono «abbiamo descritto, nei cuori umani e murini, una popolazione di progenitori mesenchimali cardiaci (unità di fibroblasti formanti colonie cardiache [cCFU-Fs]). Questi progenitori possono differenziarsi in cellule simili a cellule endoteliali, cellule muscolari lisce e cardiomiociti, così come in miofibroblasti».

La manipolazione di questa popolazione nel cuore lesionato può risultare in effetti funzionali cardiaci favorevoli, precisano. «Abbiamo pertanto ipotizzato che attenuando il fattore pro-fibrotico nella differenziazione fibroblastica della cCFU-F potesse alterare la fibrosi cardiaca, risultando in un miglioramento della funzione cardiaca dopo infarto miocardico» spiegano i ricercatori».

«Abbiamo quindi esaminato gli effetti di 1,25-diidrossivitamina D3 (1,25 D) sull’attività del ciclo cellulare e sulla differenziazione della popolazione CPC denominata cCFU-Fs e se tale supplementazione di vitamina D migliorasse la funzione cardiaca dopo un infarto miocardico».

La sperimentazione preclinica
cCFU-Fs sono stati isolati da cuori di topo maschio adulto C57Bl/6 usando la selezione cellulare attivata dalla fluorescenza. L’effetto di 1,25D sulla proliferazione e sulla differenziazione cellulare è stato valutato mediante analisi di differenziazione di fibroblasti e formazione di colonie.

Il ciclo cellulare è stato analizzato mediante citometria a flusso. Topi con infarto miocardico indotto sono stati trattati con 1,25D e i controlli con solo veicolo e la funzione cardiaca è stata valutata mediante ecocardiografia…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “La vit.D migliora la funzione cardiaca nel post-infarto modulando cellule progenitrici residenti”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/la-vitd-migliora-la-funzione-cardiaca-nel-post-infarto-modulando-cellule-progenitrici-residenti-25969