Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

16129 Genova (IT)

Psicosi – Analisi automatizzata linguaggio aiuterebbe nella diagnosi tra i giovani a rischio

Con un’accuratezza di circa l’80% lo strumento sarebbe in grado di individuare i ragazzi ad alto rischio di psicosi. Un metodo che consentirebbe di avviare precocemente programmi di prevenzione. Lo studio su World Psychiatry

(Reuters Health) – Analizzando le differenze a livello semantico e nell’uso dei pronomi personali, l’analisi automatizzata del linguaggio sarebbe in grado di stabilire, con una buona accuratezza, i ragazzi con psicosi tra gli individui a rischio. È quanto avrebbe dimostrato un gruppo di ricercatori guidati da Cheryl Corcoran, dell’Icahn School of Medicine di New York. I risultati dello studio sono stati pubblicati su World Psychiatry.

Lo studio
I ricercatori americani hanno testato la capacità del classificatore di distinguere il linguaggio degli adolescenti con recenti sintomi di psicosi dal linguaggio normale, su due coorti di pazienti: un gruppo di 59 ragazzi di età media di 17 anni e un altro di 34 giovani di età media di 22 anni. Il sistema riuscirebbe a distinguere una diminuita coerenza semantica, una maggiore variabilità in questa coerenza e un ridotto utilizzo di pronomi possessivi nei soggetti psicotici.

I risultati
Dai risultati sarebbe emerso che il classificatore sarebbe stato in grado di classificare la psicosi con un’accuratezza dell’83% nella prima coorte considerata. Applicando i dati vocali alla seconda coorte, il classificatore avrebbe discriminato i ragazzi ad alto rischio con una accuratezza complessiva del 79%. Lo strumento sarebbe stato anche in grado di discriminare il linguaggio di 16 pazienti…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Psicosi. L’analisi automatizzata del linguaggio aiuterebbe nella diagnosi tra i giovani a rischio”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=58494