Insufficienza epatica acuta – Placenta umana decellularizzata supporta crescita nuovo tessuto
“La placenta umana decellularizzata favorirebbe la ricrescita di tessuto epatico in modelli animali di insufficienza epatica acuta. Lo studio su Hepatology
(Reuters Health) – La placenta umana decellularizzata permetterebbe di supportare la crescita di nuovo tessuto epatico. L’esperimento, condotto su un modello animale di insufficienza epatica acuta da un team di scienziati, guidati daSanjeev Gupta, dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, e da Zurab Kakabadze, della Tbilisi State Medical University, in Georgia, è pubblicato su Hepatology.
La placenta umana contiene reti di vasi per lo scambio di sangue venoso/arterioso. Inoltre, presenta ampi spazi per il trapianto di cellule o tessuti, e anche componenti della matrice extracellulare che contengono fattori benefici associati a diverse tipologie di cellule. Le strutture vascolari della placenta sarebbero rimaste intatte e lo stroma sarebbe stato ben conservato anche dopo liofilizzazione e crioconservazione per mesi.
I ricercatori, dopo la decellularizzazione, hanno iniettato nella placenta umana il tessuto epatico prelevato da un’epatectomia parziale di una pecora. Il tessuto epatico iniettato nella placenta avrebbe, poi, mantenuto una struttura adeguata e sarebbe rimasto sano dopo tre giorni di perfusione in vitro. Inoltre, la placenta ‘epatizzata’ avrebbe mostrato evidenze di trasporto epatico e funzioni di sintesi e di perfusione dell’innesto.
(Reuters Health) – La placenta umana decellularizzata permetterebbe di supportare la crescita di nuovo tessuto epatico. L’esperimento, condotto su un modello animale di insufficienza epatica acuta da un team di scienziati, guidati daSanjeev Gupta, dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, e da Zurab Kakabadze, della Tbilisi State Medical University, in Georgia, è pubblicato su Hepatology.
La placenta umana contiene reti di vasi per lo scambio di sangue venoso/arterioso. Inoltre, presenta ampi spazi per il trapianto di cellule o tessuti, e anche componenti della matrice extracellulare che contengono fattori benefici associati a diverse tipologie di cellule. Le strutture vascolari della placenta sarebbero rimaste intatte e lo stroma sarebbe stato ben conservato anche dopo liofilizzazione e crioconservazione per mesi.
I ricercatori, dopo la decellularizzazione, hanno iniettato nella placenta umana il tessuto epatico prelevato da un’epatectomia parziale di una pecora. Il tessuto epatico iniettato nella placenta avrebbe, poi, mantenuto una struttura adeguata e sarebbe rimasto sano dopo tre giorni di perfusione in vitro. Inoltre, la placenta ‘epatizzata’ avrebbe mostrato evidenze di trasporto epatico e funzioni di sintesi e di perfusione dell’innesto…”
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Fonte: “Insufficienza epatica acuta. Placenta decellularizzata supporta crescita nuovo tessuto”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=57289