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Asma – Il paziente che “rieduca” il proprio respiro vive meglio

Uno studio pubblicato da Lancet Respiratory Medicine ha fatto emergere come un semplice programma da autodidatta della rieducazione respiratoria possa migliorare la qualità della vita degli asmatici, riducendo l’uso dei farmaci inalatori.Lo studio è stato condotto in Gran Bretagna su oltre 600 pazienti

(Reuters Health) – La rieducazione respiratoria da autodidatta migliorerebbe la qualità della vita delle persone asmatiche di più di un trainingfatto con un terapista respiratorio. A evidenziarlo è uno studio pubblicato da Lancet Respiratory Medicine e coordinato da Mike Thomas, dell’Università di Southampton, nel Regno Unito.

Lo studio
I ricercatori inglesi hanno preso in considerazione 655 persone con asma di età compresa tra 16 e 70 anni. Tutti i partecipanti avevano ricevuto almeno un trattamento antiasmatico nell’anno precedente e avevano una compromissione della qualità della vita a causa della patologia respiratoria, con un punteggio inferiore a 5,5 nel questionario ad hoc Asthma Quality of Life Questionnaire (AQLQ).I partecipanti sono stati quindi divisi in tre gruppi: uno seguiva un intervento di rieducazione respiratoria autoguidato, un programma ideato da fisioterapisti che comprendeva un DVD e un opuscolo, il secondo gruppo seguiva sessioni di rieducazione con un fisioterapista respiratorio di 40 minuti ciascuna, mentre il terzo gruppo seguiva solo le cure standard.

I risultati
Dai risultati è emerso che la media del AQLQ a 12 mesi è stata significativamente più alta nel gruppo che seguiva il metodo da autodidatta: 5,40, contro 5,33 di chi seguiva il fisioterapista e 5,12 di chi si sottoponeva solo alle cure standard. I miglioramenti più significativi riguardavano le emozioni, dove entrambi i gruppi trattati con la rieducazione respiratoria avevano punteggi migliori del gruppo che seguiva solo lo standard di cura…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Asma. Il paziente che “rieduca” il proprio respiro vive meglio”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=57290