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Endocrinologia – X-Factor per camici bianchi

Scoprire giovani talenti specializzati in endocrinologia grazie ad una versione di X-Factor, il talent show televisivo, per camici bianchi. Lavorare affinché il consenso informato diventi uno strumento di condivisione. Migliorare la comunicazione medico-paziente. Sono queste le tre sfide che l’Associazione Medici Endocrinologi, Ame, ha proposto al termine del suo Congresso nazionale

Motivare le nuove generazioni di endocrinologi a mettersi in gioco, ingaggiando delle vere e proprie sfide, come succede nel più famoso talent show, per mettere in luce e selezionare nuovi “artisti” dell’endocrinologia, facendo emergere i nuovi talenti. È accaduto al congresso annuale dell’Associazione Medici Endocrinologi, appena conclusosi, la grazie al progetto “G-Ame”, dove “G” sta proprio per “giovani”.

Specializzati nelle varie discipline endocrinologiche, come tiroide, diabete, osteoporosi, ipoparatiroitismo e altro, sono stati chiamati a presentare casi clinici difficili risolti brillantemente e valutati dal gotha dell’endocrinologia. “X-Factor – ha spiegato Vincenzo Toscano, presidente Ame – ha l’obiettivo di promuovere l’inserimento attivo dei soci più giovani nella vita associativa, creare strumenti ad hoc per la formazione e la crescita, professionale e scientifica, dei soci più giovani e favorire la nascita di reti in cui il giovane di G-Ame possa conoscere e farsi conoscere sul proprio territorio per implementare le opportunità lavorative”.

Si è parlato anche di consenso informato e medici e pazienti hanno condiviso che troppo spesso la modalità di presentazione di questo strumento informativo è un semplice atto burocratico, una finzione legale, che ha perso qualsiasi significato e valore anziché rappresentare una scelta condivisa.

“Il documento di consenso – ha precisato Michela Armigliato, Endocrinologa presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo – per una procedura chirurgica o per altri interventi terapeutici, dovrebbe essere condiviso e discusso qualche tempo prima della data fissata per l’intervento e non il giorno stesso quando la condizione emotiva del paziente non consente una serena valutazione dei pro e contro e di poter fare le opportune scelte. La comunicazione medico-paziente si avvantaggerebbe se i medici “passassero dall’altra parte”, ricordando la potenzialità di essere loro stessi pazienti mentre i pazienti dovrebbero riconoscere ed accettare l’incertezza insita nella scienza medica essendo questa una disciplina che presenta tante variabili quanti sono gli esseri umani”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: Endocrinologia. X-Factor per camici bianchi, l’Ame: “Così reclutiamo nuovi talenti”,” Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=55816