L’8% dei pazienti oncologici rifiuta cure per paura di perdere capelli
“Alopecia da terapie oncologiche, impatto così forte da scegliere terapie meno efficaci. Nuove soluzioni dal Board scientifico di Dermatologi e Oncologi
Roma – Ha un impatto maggiore della mastectomia, ed è l’aspetto più pesante della chemioterapia tanto che per molte donne l’ansia di perdere i capelli non è accettabile sino al punto di rifiutare le cure o sceglierne di meno efficaci.
Le manifestazioni cutanee causate dalla tossicità delle terapie oncologiche possono avere un impatto molto pesante sulla qualità della vita dei pazienti. Provocano una estrema varietà di sintomi fisici ma hanno manifestazioni ‘estetiche’ che preludono a gravi ripercussioni sulla vita sociale e di relazione, nonché sulla psiche dei pazienti.
“Di certo l’effetto più noto che spaventa il paziente oncologico è l’alopecia indotta da chemioterapici la cui incidenza ed entità varia in base al farmaco assunto, con frequenze più elevate soprattutto per i taxani, le antracicline e gli agenti alchilanti” spiega la dottoressa Adele Sparavigna Specialista in Dermatologia e Presidente dell’Istituto di ricerche dermatologiche Dermingdurante la riunione annuale del Board Scientifico Il Corpo Ritrovato in corso a Roma.
“La chemioterapia, di norma, agisce distruggendo tutte le cellule, sia quelle cancerose che quelle sane. Le cellule normali più sensibili all’azione tossica della chemio sono quelle in rapida crescita. Dal momento che le cellule responsabili della crescita dei capelli tendono a dividersi molto rapidamente per riprodursi, esse possono essere frequentemente uccise dalla chemioterapia, causando l’assottigliamento dei capelli e, molto spesso, la caduta totale dei capelli, ovvero l’alopecia da chemioterapia” prosegue Sparavigna.
L’alopecia acuta del cuoio capelluto insorge da 1 a 8 settimane dall’inizio della chemioterapia ed è di solito reversibile. Casi di alopecia permanente da chemioterapici, sono associati alla somministrazione di busulfano (50% dei pazienti) e radiazioni (correlata alla dose).
L’alopecia permanente invece è rara, ma occasionalmente è stata osservata dopo la somministrazione di alte dosi di ciclofosfamide, thiotepa e carboplatino (CTC), farmaci che vengono usati per tumori maligni ematologici e in associazione a trapianto di midollo…”
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Fonte: “L’8% dei pazienti oncologici rifiuta le cure per paura di perdere i capelli”, insalute news