Diabete di tipo 1 – Risultati promettenti con dapagliflozin, inibitore del co-trasportatore di sodio-glucosio 2 (SGLT2)
“Il trattamento con dapagliflozin, inibitore del co-trasportatore di sodio-glucosio 2 (SGLT2), nei pazienti con diabete di tipo 1 non adeguatamente controllato migliora il controllo glicemico oltre a indurre perdita di peso. Sono le conclusioni di uno studio presentato al meeting annuale European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2017 a Lisbona tenutosi qualche giorno fa e pubblicato su The Lancet – Diabetes & Endocrinology
“I nostri risultati suggeriscono che dapagliflozin è un promettente trattamento aggiuntivo all’insulina per migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 1 non adeguatamente controllato”, ha affermato Paresh Dandona, della State University of New York a Buffalo in occasione della presentazione dello studio, aggiungendo che l’incidenza di chetoacidosi diabetica è stata pressoché identica nei gruppi trattati con dapagliflozin o placebo.
Nuove applicazioni del dapagliflozin
Dopo gli ottimi risultati ottenuti dal dapagliflozin nel diabete di tipo 2, la ricerca di questo farmaco si è spostata su altri fronti. “Una volta approvato il dapagliflozin per il trattamento del diabete di tipo 2, abbiamo cercato di valutare l’efficacia e la sicurezza dello stesso farmaco nei pazienti con diabete di tipo 1 non adeguatamente controllato” hanno fatto sapere gli autori.
Il trial DEPICT-1 (Dapagliflozin Evaluation in Patients With Inadequately Controlled Type 1 Diabetes), della durata di 24 settimane, ha previsto l’aggiunta di dapagliflozin al trattamento insulinico mostrando vantaggi clinicamente rilevanti, rispetto al placebo, in entrambe le dosi di 5 e 10 mg.
Oltre ad ottenere ottimi risultati nel miglioramento del controllo glicemico, lo studio ha dimostrato che il farmaco è ben tollerato da questa popolazione di pazienti; il dottor Dandona ha inoltre spiegato la necessità di migliorare la terapia del diabete di tipo 1 “l’intensificazione della terapia insulinica necessaria per ottenere uno stretto controllo glicemico è spesso associata all’ipoglicemia, agli squilibri del glucagone e all’aumento del tasso di svuotamento gastrico, così come anche all’aumento di peso e della pressione sanguigna; pertanto c’è bisogno di un trattamento aggiuntivo che fornisca un miglioramento sostenuto tra i parametri chiave quali l’HbA1c, il peso corporeo e il rischio di ipoglicemia”…”
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Fonte: “Diabete di tipo 1, risultati promettenti con dapagliflozin”, PHARMASTAR