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Ospedali – Meno giorni di ricovero nei reparti per acuti ma poi si allunga la degenza post acuzie

“Comprimere la durata dei ricoveri ospedalieri è il mantra quotidiano per i camici bianchi in tutto il mondo. Ed è giusto che sia così, per decongestionare i pronto soccorsi, per ridurre il rischio di infezioni ospedaliere o di danni iatrogeni, per ottimizzare l’uso delle risorse. Ma molti pazienti non sono pronti per tornare a casa dopo 5 giorni di ricovero e così, negli USA come da noi, si ricorre sempre più spesso ai ricoveri in post-acuzie. Risultato, la durata media di un ricovero ‘complessivo’ negli USA, anziché diminuire è addirittura aumentata

Dal 1983 Medicare ha modificato il sistema di pagamento dei ricoveri ospedalieri, passando dal pagamento per giornata di degenza, a quello per episodio di cura che prevede un rimborso fisso, basato appunto sulla diagnosi, che prescinde dalla durata del ricovero stesso.

Com’era prevedibile gli ospedali hanno risposto riducendo la durata dei ricoveri, che è passata da una media di 10 giorni nel 1983 ai 5,1 giorni del 2013. E, come ricordano Michael L. Barnett (Department of Health Policy and Management, Harvard T.H. Chan School of Public Health e Division of General Internal Medicine and Primary Care, Department of Medicine, Brigham and Women’s Hospital), David C. Grabowski e  Ateev Mehrotra  (Department of Health Care Policy, Harvard Medical School) in un articolo sul New England Journal of Medicine, da più parti ci sono state all’inizio levate di scudi contro questo sistema che, dimettendo rapidamente pazienti non stabilizzati, avrebbe potuto esporre gli stessi a spiacevoli conseguenze. Ma una serie di ricerche successive ha dimostrato come questi timori fossero in larga parte infondati.

A distanza di 30 anni, la durata dei ricoveri ospedalieri per gli assistiti di Medicare sta continuando a diminuire anche perché i medici subiscono continue pressioni per dimettere appena possibile, per decongestionare i pronto soccorsi affollati di pazienti, ma sicuramente anche per aumentare i profitti.

Gli autori dell’articolo sono andati però a vedere un po’ più in profondità la questione della ridotta durata dei ricoveri, arrivando ad un’interessante conclusione. La vera sfida non è tanto quella di mandare a casa presto un paziente che sta bene, quanto quella di dimettere un paziente non ancora pronto per tornare a casa, ma neppure ancora in fase di acuzie. E gli ospedali americani, un po’ come quelli italiani, hanno cominciato ad avvalersi sempre più spesso e con numeri sempre maggiori delle strutture di post-acuzie che fanno da ponte tra gli ospedali per acuti e il ritorno a casa. Negli ultimi 30 anni i pazienti assistiti da Medicare dimessi da un ospedale e ricoverati in una post-acuzie sono così passati dal 5 al 20%.
E quindi, nell’arco di questi ultimi decenni il tempo che gli americani chiamano home-to-home, cioè dal ricovero al ritorno a casa, visto dal punto di vista del paziente non si è affatto ridotto…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Ospedali. Meno giorni di ricovero nei reparti per acuti ma poi si allunga la degenza post acuzie. Come cambia lo scenario negli Usa”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=52454