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Ipercolesterolemia familiare e intolleranza alle statine – Indicazione e sfida per subtilisina/kexina di tipo 9 (PCSK9)

“Gli inibitori della proproteina convertasi della subtilisina/kexina di tipo 9 (PCSK9) rappresentano un nuovo strumento terapeutico per i pazienti con ipercolesterolemia familiare che sono intolleranti alle statine. Tuttavia, sono necessari più dati prima di sostituire l’antico armamentario terapeutico, come la LDL-aferesi, che probabilmente conserverà il suo ruolo prezioso anche nella nuova era degli ipolipemizzanti. È la conclusione di uno studio condotto da ricercatori italiani e pubblicato online sull’European Journal of Preventive Cardiology

«L’ipercolesterolemia familiare (FH) è la condizione clinica elettiva che merita la massima personalizzazione nella terapia di abbassamento dei lipidi, soprattutto in presenza di intolleranza alla statina» premettono gli autori, coordinati da Tiziana Sampietro, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (Pisa).

«Fino al 10% dei pazienti trattati con statine segnalano intolleranza a questi farmaci e i sintomi muscolari associati alla terapia con statine sono più frequenti di quanto riportato negli studi clinici, con un impatto negativo sulla qualità del paziente» aggiungono.

«Gli inibitori PCSK9 costituiscono un approccio promettente per ridurre il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL) nei pazienti che presentano effetti indesiderati intollerabili associati ai muscoli durante la terapia con statine» spiegano. Ciò diventa ancora più rilevante nella FH, patologia di cui ancora si rilevano casi di mancata diagnosi sia nella popolazione generale che tra i pazienti sottoposti a rivascolarizzazione coronarica.

Arruolati anche pazienti sottoposti a LDL-aferesi
I ricercatori hanno arruolato 18 pazienti (età media 62 +/- 8 anni, 72% uomini) affetti da ipercolesterolemia familiare eterozigote e malattia cardiovascolare con storia di intolleranza alle statine, assegnati agli inibitori PCSK9.

Sei pazienti effettuavano anche trattamenti di LDL-aferesi. Una concomitante iperlipoproteinemia-Lp(a) – definita come superiore a 60 mg/dl) è stata osservata in 2 soggetti su 18. Gli inibitori PCSK9 iniettabili monoclonali sono stati somministrati ogni 2 settimane, in aggiunta alla terapia del paziente per 12 +/- 4 settimane (evolocumab in 15 soggetti, alirocumab in 3 soggetti). ..”

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Fonte: “Ipercolesterolemia familiare e intolleranza alle statine, indicazione e sfida per gli inibitori PCSK9”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/ipercolesterolemia-familiare-e-intolleranza-alle-statine-indicazione-e-sfida-per-gli-inibitori-pcsk9-24477