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Sclerosi Multipla – criteri diagnostici di McDonald in fase di revisione

“Dopo essere stati utilizzati per quasi 20 anni, i criteri McDonald per la diagnosi della Sclerosi Multipla sono in corso di revisione da parte del The International Panel on Diagnosis of Multiple Sclerosis. È quanto è stato comunicato in occasione del meeting annuale 2017 Consortium of Multiple Sclerosis Centers (CMSC)

“È giunto il momento di una revisione”, ha dichiarato Fred D. Lublin, professore di neurologia della Saunders family e direttore della Corinne Goldsmith Dickinson Center per la Sclerosi Multipla presso il Medical Center di Mount Sinai, New York City, “Le cose sono cambiate: abbiamo una migliore comprensione della Sclerosi Multipla, come la sua evoluzione, il processo diagnostico e la mimica. Anche dopo la revisione del 2010 c’è stato svolto molto lavoro sulla risonanza magnetica per immagini (MRI), ed è tempo di esaminare l’applicabilità dei criteri in popolazioni speciali”.

I criteri McDonald sono stati sviluppati nel 2001 e aggiornati nel 2005 e nel 2010. Gli aspetti delle revisioni più recenti sono stati presentati dal dottor Jeffrey Cohen, direttore del the Experimental Therapeutics Program at the Cleveland Clinic’s Mellen Center for MS Treatment and Research in Ohio, che, insieme al dottor Alan J. Thompson, è copresidente della giuria.

Diversi motivi spiegano la revisione
Cohen ha fatto sapere che ci sono molte ragioni per i quali si è deciso di applicare una rettifica ai criteri diagnostici McDonald quali

  • Presenza di nuovi dati sul rapporto tra Sclerosi Multipla (SM) e il disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD)
  • Frequenti diagnosi sbagliate di SM
  • Presenza di nuovi dati sull’utilità del fluido cerebrospinale (CSF) nella diagnosi e la necessità di enfatizzare il suo valore
  • Necessità di una migliore performance dei criteri in popolazioni speciali (come quelle pediatriche ma anche asiatiche o latino-americane)
  • Identificazione di sottoinsiemi di pazienti con elevata probabilità di SM nei quali i criteri del 2010 non sono diagnostici
  • Sono stati recentemente revisionati i criteri d’uso della risonanza magnetica nella diagnosi di Sclerosi Multipla dal MAGNIMS (MAGNetic Imaging In MS)

Ma, essendo ancora in corso, non è possibile svelare tutti i dettagli, “Stiamo ancora lavorando al manoscritto cercando di perfezionare alcune delle nostre decisioni, e speriamo di ultimarlo entro la fine dell’estate”.

Sclerosi Multipla e NMOSD
Dall’ultima revisione del 2010 sono emersi numerosi dati sul NMOSD, inoltre la gamma riconosciuta di potenziali manifestazioni cliniche di NMOSD è stata ampliata e si sta ancora definendo. “Mentre alcune caratteristiche della Sclerosi Multipla e del NMOSD si sovrappongono, queste due condizioni sono ora intese come disturbi distinti” ha comunicato il dottor Cohen che ha voluto far notare che circa il 20% dei pazienti AQP4-IgG-sieronegativi e con caratteristiche NMOSD presenta anche anticorpi diretti alla glicoproteina mielinica oligodendrocitica (MOG); “Rimane da vedere se considerare questo ‘NMOSD MOG-correlato’ o un nuovo disturbo”.

Nella maggior parte dei casi, i criteri possono in gran parte distinguere tra SM e NMOSD, ma in alcune situazioni esiste incertezza. Pertanto, la NMOSD dovrebbe essere considerata una possibilità in ogni paziente valutato per la Sclerosi Multipla.

Evitare la diagnosi errata
La sensibilità dei criteri può portare ad una diagnosi precoce in una vasta gamma di soggetti con conseguente rischio di diagnosi sbagliata.
“Nell’interpretare di risultati clinici e di laboratorio i medici dovrebbero applicare rigore diagnostico. Ciò significa essere rigorosi nel valutare la morfologia e la localizzazione della lesione, piuttosto che contare le lesioni”, ha sottolineato il dottor Cohen aggiungendo “La revisione ribadirà che i criteri McDonald sono stati sviluppati in modo specifico per identificare persone con una elevata probabilità di SM, che in genere segue la sindrome clinicamente isolata (CIS); pertanto, in assenza di lampante CIS, una diagnosi di SM dovrebbe essere fatta con cautela”.
In caso di incertezza diagnostica, il medico dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di rimandare la diagnosi o almeno il trattamento.

Ruolo del liquido cefalo-rachidiano (CSF)
Anche se il ruolo del CSF è stato sminuito nelle varie modifiche dei criteri McDonald, dovrebbe rimanere un importante test diagnostico per la rilevazione delle bande oligoclonali che, a parere del dottor Cohen, sono più utili dell’indice IgG nel dimostrare la sintesi intratecale di anticorpi….”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sclerosi Multipla, nuova rettifica per i criteri diagnostici di McDonald”, PHARMASTAR

Tratto dahttp://www.pharmastar.it/news/neuro/sclerosi-multipla-nuova-rettifica-per-i-criteri-diagnostici-di-mcdonald–24159