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Tumore – L’adroterapia può essere una valida alternativa alla radioterapia? Secondo i rapporti HTA no e servono ulteriori studi. Ma per il Cnao resta un’opportunità terapeutica

Un recente studio coordinato dalla Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare dell’Emilia Romagna, cui hanno partecipato anche ricercatori delle Università di Oxford e Newcastle, rileva che i rapporti più di Health Technology Assessment, redatti tra il 2011 e il 2019, indicano che in nessuna delle patologie prese in considerazione sono state trovate evidenze in grado di dimostrare migliore efficacia e sicurezza rispetto alla radioterapia. Ma per la direttrice scientifica del Cnao, uno dei sei centri al mondo in grado di erogare l’adroterapia con protoni e ioni carbonio, essa resta comunque una ulteriore opportunità di cura per i pazienti affetti da tumore

Radioterapia o adroterapia, qual è la soluzione migliore? Impossibile dirlo, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Recenti Progressi in Medicina realizzato da un pool di ricercatori delle università inglesi di Oxford e Newcastle, di ricercatori italiani dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia e dell’Università di Modena, più ingegneri clinici dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC) e con il coordinamento della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna (nella foto alcuni autori dello studio: Giulio Formoso, Massimo Vicentini, Luciana Ballini, Francesco Venturini).

Secondo lo studio, con l’adroterapia, si inviano al corpo – invece delle particelle ad alta energia e delle onde della radioterapia – delle particelle cariche, protoni o ioni pesanti. Per quanto vi sia un interesse sempre maggiore verso questa tecnica, sembra che non esistano ampi studi randomizzati che dimostrino che questa soluzione sia più vantaggiosa della radioterapia.

ricercatori hanno analizzato in particolare gli studi condotti sulla terapia protonica (PBT) e sulla terapia con ioni di carbonio (CIRT), due forme di adroterapia. Negli ultimi anni, nel mondo, si è verificato un notevole aumento del numero di centri specializzati di PBT e CIRT: a settembre del 2019 erano in funzione 83 centri di PBT e 13 strutture per la CIRT, oltre 40 centri erano in corso di realizzazione e ne sono pianificati, per i prossimi anni, più di 20. In Italia, il Centro nazionale di adroterapia oncologia (Cnao) di Pavia è uno dei sei al mondo in grado di erogare l’adroterapia con protoni e ioni carbonio ed entro il 2023 si doterà di un impianto per protoni con tecnologia di ultima generazione (vedi intervista pubblicata a parte alla direttrice scientifica del Centro).

Secondo le attuali conoscenze l’adroterapia dovrebbe avere un’azione più selettiva e precisa, consentendo la distruzione mirata e localizzata del tumore. Il principale potenziale beneficio di TP e CIRT dovrebbe quindi essere quello di ridurre la tossicità e gli effetti collaterali rispetto alla radioterapia convenzionale, con un successivo minor numero di tumori secondari. Queste tecniche vengono proposte come alternativa alla radioterapia nei casi di tumori radio resistenti o di tumori vicini ad organi a rischio, particolarmente delicati come il cervello…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Cancro. L’adroterapia può essere una valida alternativa alla radioterapia? Secondo i rapporti HTA no e servono ulteriori studi. Ma per il Cnao resta una ulteriore opportunità terapeutica”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=81427