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Fibromialgia – Bassa aderenza alla terapia farmacologica già ad un anno dalla diagnosi

La compliance e l’adesione al trattamento sono piuttosto scarse nei pazienti affetti da fibromialgia (FM), con elevati tassi di interruzione del farmaco già ad un anno dalla diagnosi e più del 60% dei pazienti con bassa aderenza. E’ quanto evidenziato da uno studio francese pubblicato sulla rivista The Journal of Rheumatology

La fibromialgia è un disturbo che causa dolore diffuso, cronico, stanchezza, insonnia; spesso i sintomi sono confusi e associati ad altre condizioni o patologie e capita di non credere al paziente in quanto la localizzazione del dolore può cambiare di frequente o presentarsi in più punti contemporaneamente.

Nel 2010 la fibromialgia è stata ufficialmente classificata come malattia nell’International Classification of Diseases dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
Spesso compare in maniera acuta dopo traumi o infezioni, si pensa ci sia una componente genetica ma ad oggi sull’insorgenza non ci sono certezze, sicuramente la soglia del dolore di questi pazienti è più bassa del normale e le aree cerebrali collegati all’elaborazione di questo dolore sono maggiormente attivate.

La terapia si basa su attività fisica, esercizio aerobico, terapia cognitivo comportamentale ma anche trattamento farmacologico che però non è sempre effettuato correttamente dai pazienti.

In questo studio, utilizzando dati relativi a una grande organizzazione sanitaria israeliana, i ricercatori hanno valutato i 3.922 pazienti con FM dal 2008 al 2011, osservando in particolare i seguenti farmaci in un periodo di 12 mesi: pregabalin, antidepressivi (inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) , inibitore della ricaptazione della serotonina/norepinefrina (SNRI) e antidepressivi triciclici (TCA).

L’obiettivo era valutare i tassi di persistenza e aderenza in 1 anno alla terapia farmacologica nei pazienti affetti da fibromialgia (FM) e per individuare i fattori associati alla sospensione della terapia.
A tal fine è stato strutturato uno studio retrospettivo, di coorte su soggetti con età pari o superiore ai 21 anni dalla Maccabi Healthcare Services, una grande organizzazione di gestione sanitaria in Israele, in soggetti con FM diagnosticata dal 2008 al 2011.

I farmaci considerati hanno incluso il pregabalin anticonvulsivante, antidepressivi come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ( SSRI), inibitore della ricaptazione della serotonina/norepinefrina (SNRI) e antidepressivi triciclici (TCA).

Sono stati analizzati i tempi di interruzione del trattamento e la proporzione dei giorni coperti (PDC) con terapie specifiche per l’FM durante l’anno dalla prima assunzione. Un PDC <20% è stato considerato come bassa aderenza e PDC ≥ 80% è stato considerato come ad alta aderenza. I modelli di regressione logistica sono stati costruiti per analisi multivariabili.

Complessivamente, sono stati inclusi 3932 pazienti con FM; 88,7% erano donne. L’uso pre-diagnosi dei farmaci considerati è stato documentato nel 41% della popolazione di studio.
Dei restanti 2312 pazienti, al 56,1% è stata rilasciata una prescrizione, al 45,0% è stato dispensato almeno 1 medicinale nell’anno successivo alla diagnosi, e solo il 28,8% aveva prescrizioni compilate due volte entro il primo anno dalla diagnosi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Fibromialgia, bassa aderenza alla terapia farmacologica già nell’anno successivo alla diagnosi”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/dolore/fibromialgia-bassa-aderenza-alla-terapia-farmacologica-gi-nellanno-successivo-alla-diagnosi–25164