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Ictus – Disabilità meno probabili con la terapia endovascolare

La terapia endovascolare per l’ictus, anche se non è raccomandata dalle attuali linee guida, aumenta le probabilità per il paziente di non avere disabilità come conseguenze dell’evento cerebro-vascolare. E’ quanto emerge da uno studio condotto in Giappone e pubblicato dal The New England Journal of Medicine

11 FEB – (Reuters Health) – La terapia endovascolare raddoppia la probabilità di ridurre significativamente una disabilità tra i pazienti con ictus, anche se il trattamento non è raccomandato dalle attuali linee guida. A evidenziarlo è un trial clinico pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team guidato da Takeshi Morimoto dell’Hyogo College of Medicine di Nishinomiya, in Giappone, che ha però osservato che la terapia endovascolare porta a un maggior rischio di emorragia intracranica.

Secondo gli autori della sperimentazione, le attuali linee guida raccomandano la terapia endovascolare nei pazienti con punteggio ASPECTS di almeno sei punti. Maggiore è il numero sulla scala a dieci punti, minore è il carico di infarto. Lo studio RESCUE-Japan LIMIT ha coinvolto 203 pazienti con punteggio da tre a cinque.

Il trattamento ha avuto successo, come misurato dalla scala Rankin da 0 a 3 a 90 giorni, nel 31% dei pazienti che hanno ricevuto la terapia endovascolare contro il 12,7% di quelli trattati solo farmacologicamente. Sulla scala Rankin, in particolare, lo 0 significa nessuna disabilità e tre significa che la persona è moderatamente disabile, ma può camminare senza assistenza…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Ictus. Con terapia endovascolare disabilità meno probabili”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=102294