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Dolore cronico – L’impatto della pandemia sui pazienti che presentano malattie croniche

Durante la fase di lockdown della pandemia di Covid-19, è stato lanciato un appello a non trascurare il continuum di cura dei pazienti che presentano malattie croniche, compreso il dolore. Nel campo del dolore, il Covid-19 ha avuto un impatto sia dal punto di vista clinico (cioè, l’influenza dell’infezione da SARS-CoV-2 sul dolore) e organizzativo (gestione dei pazienti nell’era Covid e post Covid). Esperti italiani del dolore hanno evidenziato su Minerva Anestesiologica su cosa ha impattato il Covid e come andrebbero proseguite le cure per i pazienti con dolore nell’era post-pandemia

I pazienti con dolore cronico sono spesso soggetti fragili, affetti da molteplici comorbidità e quindi sono ad aumentato rischio di infezione.
Molti terapisti del dolore sono stati trasferiti nelle Unità di Terapia intensiva per gestire i pazienti Covid sia per il supporto respiratorio che per trattare la loro condizione di dolore, con la conseguenza di depriorizzare in molti casi la gestione dei pazienti ambulatoriali affetti da dolore cronico.

La comunità globale sta cercando di sviluppare strategie volte a garantire una prestazione ottimale della cura del dolore con lo scopo finale di mitigare il rischio di un controllo del dolore inadeguato che può derivare da un inappropriato uso di farmaci o interruzione del trattamento.
Sia la tempesta infiammatoria citochinica, sia il ricovero ospedaliero per la cura del Covid hanno fatto si che in alcuni pazienti il dolore aumentasse o si generassero nuove condizioni di dolore e che i pazienti non potessero essere sottoposti alle loro consuete terapie.

Per favorire al meglio possibili esiti del percorso riabilitativo, è necessaria una più stretta collaborazione tra terapisti del dolore e fisiatri/fisioterapisti. Allo stesso tempo, dovrebbe essere assicurata un’adeguata assistenza psicologica a tutti i pazienti, poiché uno stato psicologico compromesso può portare un aumento della gravità del dolore percepito.

Trattamento analgesico
È imperativo che i pazienti con dolore cronico ricevano un trattamento analgesico in base alla loro esigenza specifica. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono tra i trattamenti analgesici più comunemente usati, anche se in un arco temporale limitato, coerente con l’appropriatezza temporale della durata della terapia, anche attraverso l’uso della prescrizione online, se possibile.
Tuttavia, è importante notare che i FANS possono mascherare i primi sintomi di Covid-19 (febbre, mialgia) e quindi possono potenzialmente portare a una diagnosi tardiva della malattia…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Dolore cronico, come gestire al meglio i pazienti dopo la pandemia”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//dolore/dolore-cronico-come-gestire-al-meglio-i-pazienti-dopo-la-pandemia-36857