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Non vedenti – Domani Giornata nazionale del cane guida per ciechi. Quel rapporto speciale a “sei zampe”

“In occasione della Giornata nazionale del cane guida per ciechi, istituita nel 2006 dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici), torniamo a parlare dell’importanza del legame speciale che si crea fra l’uomo e l’animale.

Il più delle volte il cane scelto è un pastore tedesco, un labrador o un terranova. Ma non basta la razza per diventare un buon cane guida. Servono alcune doti specifiche come camminare al guinzaglio con una corretta andatura, abituarsi a locali e mezzi di trasporto pubblici, non essere innervositi dai rumori, imparare a segnalare scalini o ad attraversare la strada.

Ecco spiegato perché tutti i cani che non sono ritenuti idonei vengono scartati prima del compimento di un anno, età in cui comincia l’addestramento generale, anche con l’affido preventivo a famiglie che gli insegnino le regole fondamentali come non dormire sui letti, mangiare a orari stabiliti, aspettare di uscire per fare i bisogni. A questa prima fase segue l’addestramento personalizzato con il non vedente assegnato, per assimilare le sue esigenze e i suoi bisogni.

Il cane guida viene chiamato anche “bastone bianco”. E se la pettorina ha le bande rosse, vuol dire che la persona è anche sorda o ipovedente, in questo caso il cane guida è molto concentrato e il suo compito è maggiormente impegnativo rispetto ad ogni altro cane da lavoro.

Cosa può fare?
Un cane guida può entrare nei locali e accedere ai mezzi pubblici. Lo prevede la legge n. 37/1974 (integrata e modificata dalla legge n.376/1988 e dalla legge n. 60/2006) che dice: «Il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l’animale alcun biglietto o sovrattassa, gli è riconosciuto anche il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida».

Si sa che in generale è obbligatorio raccogliere i bisogni del proprio cane. «E’ fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano di raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse», si legge nell’articolo 2 del punto 4 dell’Ordinanza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 (del 23 marzo 2009). Chi non vede è esonerato dall’azione di raccolta di escrementi del proprio cane guida. Naturalmente chi è più bravo lo farà ugualmente, altrimenti di solito il cane guida è comunque addestrato anche a non sporcare e a farlo soltanto in aree con erba o terra.

Anche per le precedenze, esistono delle regole. Immaginiamo un gruppo di persone ferme al centro di un marciapiede, disposte in modo da rendere impossibile il passaggio alla persona cieca con il suo cane: il gruppo, nel momento in cui si accorge del sopraggiungere della coppia, dovrebbe spostarsi in modo da agevolare il loro passaggio, possibilmente senza indicare al cane la strada, perché la conosce da solo. La stessa regola vale in un corridoio, su un autobus o ovunque ci sia il passaggio di un cane guida con il suo amico, perché il bastone bianco per ciechi ha la precedenza su tutti e ovunque, secondo quanto dice il codice della strada.

Come funziona l’addestramento?
Prima di diventare una guida per i non vedenti ed essere affidato al conduttore, il cane compie un articolato percorso di educazione con un personale specializzato. La preparazione avviene insieme al non vedente e gli ingredienti fondamentali sono affetto, sinergia e impegno.

L’addestramento di un cane guida ha dei costi molto elevati, quantificabili in diverse migliaia di euro (fino a 15000) per singolo cane e una tempistica complessiva piuttosto lunga, il che rende del tutto insufficiente il numero di cani addestrati ogni anno, con una lista di attesa dal momento della domanda all’assegnazione del cane alla persona cieca di circa due anni…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Cane guida per ciechi, quel rapporto speciale a “sei zampe”,” IL SECOLO XIX

Tratto da: https://www.ilsecoloxix.it/animal-house/2019/10/15/news/cane-guida-per-ciechi-quel-rapporto-speciale-a-sei-zampe-1.37747084