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Malattia renale cronica – Efficacia ipolipemizzante e sicurezza costanti di evolocumab a ogni stadio della malattia

Pubblicata sul “Journal of American College of Cardiology”, una recente analisi dello studio FOURIER, condotto con evolocumab rispetto a placebo, ha verificato che l’efficacia e la sicurezza dell’inibitore della proproteina convertasi subtilisina/kexina tipo 9 (PCSK9) – in termini di riduzione della colesterolemia LDL (LDL-C) – in pazienti con malattia renale cronica (CKD) erano costanti in pazienti con CKD in stadio 2 e =/>3

Inoltre, la riduzione assoluta dell’endpoint composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus con evolocumab è stata numericamente maggiore con CKD più avanzata.

Lo stretto rapporto tra CKD ed eventi CV
«La funzione renale è fortemente associata alla malattia cardiovascolare (CV) e il rischio di eventi CV aumenta con il declino del tasso stimato di filtrazione glomerulare (eGFR)» ricordano gli autori, guidati da David M. Charytan, del Dipartimento di Medicina del NYU Langone Medical Center di New York e del Brigham and Women’s Hospital and Harvard Medical School di Boston.

«Dato l’alto rischio di eventi CV, vi è stato un grande interesse nell’uso delle terapie ipocolesterolemizzanti nel trattamento e nella prevenzione della malattia CV nei pazienti con CKD» proseguono.

In ogni caso, sottolineano Charytan e colleghi, il rischio di esiti CV rimane alto in individui con CKD anche tra quanti ricevono terapie ipolipemizzanti, considerando che la capacità delle statine (gli agenti più diffusamente impiegati) di ridurre il rischio di morte CV sembra essere attenuata nei pazienti con CKD severa che richiede trapianto renale.

Di recente, come è noto, farmaci mirati alla PCSK9 in aggiunta alle statine hanno dimostrato di diminuire l’LDL-C del 50-60% e di ridurre gli eventi CV. Peraltro, aggiungono gli autori, i dati di sicurezza ed efficacia dell’inibizione PCSK9 nell’ambito della CKD sono limitati e non vi sono informazioni circa l’effetto sulla sua progressione.

Lo scopo di questa analisi, pertanto, è stato quello di valutare gli esiti CV e renali della terapia con evolocumab in base alla funzione renale al basale nei pazienti arruolati nel trial FOURIER.

Il disegno dello studio FOURIER
Nello studio FOURIER (Further Cardiovascular Outcomes Research With PCSK9 Inhibition in Subjects With Elevated Risk) 27.554 individui con aterosclerosi clinicamente evidente e LDL-C =/> 70 mg / dl o non-HDL =/> 100 mg/dl sono stati randomizzati a ricevere evolocumab o placebo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Evolocumab, efficacia ipolipemizzante e sicurezza costanti a ogni stadio di malattia renale cronica”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/cardio/evolocumab-efficacia-ipolipemizzante-e-sicurezza-costanti-a-ogni-stadio-di-malattia-renale-cronica–29955