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Malattie rare – Linfoma non-Hodgkin a cellule B refrattario o recidivante, Commissione Europea ha approvato la conversione dell’approvazione condizionata di Pixantrone

La Commissione Europea ha approvato la conversione dell’approvazione condizionata del chemioterapico pixantrone (Pixuviri) in un’autorizzazione definitiva all’immissione in commercio come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma non-Hodgkin a cellule B refrattario o recidivante

Si conclude così un lungo percorso iniziato nel 2012 e, per capire meglio la storia e le prospettive di questo farmaco, ne abbiamo parlato con Giorgio Minotti, Professore ordinario di farmacologia, Preside della Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, specialista in oncologia ed esperto della tossicità cardiovascolare dei farmaci antineoplastici. Minotti ha seguito da vicino la molecola, fin dalle fasi iniziali del suo sviluppo.

Qual è la storia del farmaco?
«Pixantrone nasce come evoluzione di un altro farmaco sviluppato molti anni fa, il mitoxantrone» ha raccontato Minotti. «Dal punto di vista chimico è quello che si definisce un antracenedione, che per motivi di semplicità e per alcune caratteristiche simili alle antracicline è stato inserito nella grande famiglia dei farmaci antraciclino-simili, che vengono usati in diverse forme di tumori».

«Il problema dei farmaci antraciclino-simili –spiega Minottti- è sempre stato che, se da un lato sono attivi contro le neoplasie, dall’altro possono indurre cardiotossicità e il paziente può andare incontro a un progressivo declino della funzione contrattile cardiaca. Pixantrone è stato sviluppato modificando il mitoxantrone per renderlo incapace di interagire con il ferro, un fattore di rilievo tra quelli considerati importanti nell’insorgenza della cardiotossicità dei farmaci antraciclino-simili».

Un chemioterapico nato in Italia
L’azienda che si è occupata dello sviluppo iniziale e ha portato pixantrone ai primi studi nell’uomo è stata la società biotecnologica italiana Novuspharma, operativa dal 1999 e nata da uno spin-off del Centro di Ricerche oncologiche di Boehringer Mannheim Italia in seguito all’acquisizione del gruppo tedesco da parte di Roche.

Nel 2003 Novuspharma è stata incorporata con un accordo di fusione nella biotech statunitense Cell Therapeutics (CTI) con sede a Seattle, Washington, che ha effettuato su pixantrone uno studio di fase III (studio 301) necessario ai fini registrativi e che ha portato all’approvazione europea condizionata nel 2012. L’indicazione nel linfoma non-Hodgkin refrattario o recidivanteprevedeva il suo impiego quando altri farmaci, compresa l’antraciclina, avevano fallito in prima o in seconda linea…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Pixantrone, dallo sviluppo in Italia all’approvazione definitiva europea”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/oncoemato/pixantrone-dallo-sviluppo-in-italia-allapprovazione-definitiva-europea-29687