Malattie rare nei bambini, UILDM – Il gioco, un diritto di tutti
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (13 dicembre 2006 e ratificata dall’Italia con la legge n.18 del 3 marzo 2019) all’art.7 assicura ai bambini con disabilità il pieno godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali su base di uguaglianza con gli altri bambini ed impegna (art.30) gli Stati membri a favorire la partecipazione delle persone con disabilità alla vita culturale, ricreativa, al tempo libero e allo sport dando un valore specifico a tali attività.
In Italia manca una legge che renda effettivo il diritto al gioco e allo sport anche alle persone con disabilità. «Questa la base di partenza del lavoro del gruppo di studio attivato nell’ambito della Consulta Nazionale dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza; si sono accesi i riflettori sul tema della disabilità dei bambini e in particolare sul loro diritto al gioco e allo sport in una logica di inclusione, di uguaglianza e di pari opportunità nel rispetto della diversità di ciascuno» spiega Gabriella Rossi, presidente di UILDM Monza, a seguito del convegno “Il Diritto Al Gioco E Allo Sport Dei Bambini E Dei Ragazzi Con Disabilità” organizzato a Roma dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
In questa occasione è stato presentato il progetto di UILDM “A scuola di inclusione: giocando si impara”.
Com’è andata la giornata?
Il convegno è stato l’occasione per presentare la sintesi del lavoro del gruppo di studio promosso dal Garante e diffondere le raccomandazioni da esso generate. La fotografia della nostra società rispecchia anche nel gioco lo scenario di sviluppo a macchia di leopardo dei servizi a favore delle persone: un mantello che vede primeggiare il nord della nostra Penisola con molti esempi d’eccellenza e un sud che arranca e fa fatica a realizzare progetti e azioni inclusive. In ogni caso, seppur presenti isole d’eccellenza, si è sentito il bisogno di lanciare l’appello alle Istituzioni – siano esse ministeriali che comunali – perché sappiano programmare secondo logiche inclusive.
Che indicazioni sono state date?
Le indicazioni sono rivolte al Governo, alle Regioni e agli enti locali che si adoperano per attivare azioni che diffondono la cultura del gioco e dello sport per i bambini e i ragazzi con disabilità. Le istituzioni inoltre dovrebbero rendersi disponibili a strutturare modalità stabili per la raccolta di informazioni per poter usufruire di una mappatura dinamica delle realtà ludiche e sportive e poter fare una programmazione mirata. Da questo deriva un’attenzione programmatica e l’incentivazione economica e finanziaria per l’implementazione delle strutture di gioco e sportive inclusive.
Qual è stato il contributo di UILDM?
Il documento conclusivo presentato offre ampio spazio al nostro progetto “Giocando si impara”, legato al diritto al gioco come strumento per la crescita completa dei bambini e delle comunità in cui loro vivono e agiscono. Non di meno, viene ampliamente descritto l’impegno sociale associativo per l’hockey in carrozzina – arrivato in Italia nel 1991 per iniziativa del gruppo giovani UILDM – e la boccia paralimpica, introdotta alle paralimpiadi nel 1984 e recentemente sancita dalla convenzione con FIB – Federazione italiana bocce proprio grazie a UILDM…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Gioco, Un Diritto Di Tutti”, UILDM