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Artrite reumatoide (AR) – Sul rischio fratture: come influiscono i farmaci?

I farmaci utilizzati dai pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) possono influenzare, in modo statisticamente significativo, il rischio, già di per se stesso elevato, di fratture (in senso positivo o negativo). Questo il messaggio proveniente da uno studio di recente pubblicazione sulla rivista ARD. Nello specifico, dallo studio è emerso che, mentre gli oppioidi e gli inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina (SSRI) peggiorano il rischio di frattura, i farmaci anti-TNF e le statine, invece, lo riducono

Razionale e disegno dello studio
I pazienti con AR mostrano, notoriamente, un rischio pressochè raddoppiato di osteoporosi (OP) e di fratture rispetto alla popolazione generale, ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro.

Inoltre, l’infiammazione cronica, l’inattività fisica e l’impiego di glucocorticoidi (GC), che mediano l’incremento del rischio di OP e di frattura, predispongono i pazienti con AR anche all’insorgenza di comorbilità (disturbi cardiometabolici, dell’umore, del sonno e gastrointestinali che, a loro volta, correlano con la disabilità e la mortalità associate alla malattia principale.

Esistono già in letteratura studi condotti nella popolazione generale che hanno riportato la capacità di alcuni farmaci di aumentare il rischio di frattura (dagli inibitori di pompa protonica agli SSRI, dalle benziodiazepine ai FANS e agli oppioidi.

Nell’AR, invece, fino ad ora esistevano solo studi limitati sull’effetto degli oppiodi (aumento del rischio di fratture vertebrali).

Per colmare questo gap, è stato implementato questo nuovo studio, che ha analizzato i dati relativi a pazienti con AR (senza frattura pregressa) reclutati nel registro osservazionale Usa FORWARD – The National Databank for Rheumatic Diseases – dal 2001 al 2017.

I ricercatori, nello specifico, hanno focalizzato la loro attenzione sui dati relativi ai fattori di rischio clinici, all’esposizione ai farmaci e ai fattori sociodemografici relativi a 11.412 pazienti con AR, aventi un’età media al reclutamento pari a 61,4 anni e con una durata media di malattia pari a 15,6 anni.

L’esposizione ai DMARD è stata valutata in 4 gruppi esclusivi: 1) pazienti sottoposti a terapia con MTX di riferimento; 2) pazienti trattati con farmaci anti-TNF; 3) pazienti trattati con altre classi di DMARDb; 4) pazienti trattati con altri farmaci…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide e rischio fratture: come influiscono i farmaci?”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-e-rischio-fratture-come-influiscono-i-farmaci-29596