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Malattie rare – Leucemia linfatica cronica, anche in pazienti di nuova diagnosi disponibile in Italia ‘ibrutinib’, unica terapia chemio free

Unica e prima terapia orale chemio free, ad assunzione giornaliera, da oggi – a seguito della pubblicazione ieri in Gazzetta Ufficiale – è disponibile anche in Italia come prima linea per i pazienti anziani con leucemia linfatica cronica non precedentemente trattati

Ibrutinib è un inibitore orale selettivo, primo nella classe della Bruton Tirosin Kinasi (BTK) che si è dimostrato capace di aumentare la sopravvivenza grazie a un meccanismo d’azione che blocca la proliferazione delle cellule leucemiche.

I dati a lungo termine dello studio registrativo di fase III RESONATE-2, presentati recentemente al congresso della European Hematology Association (EHA), dimostrano che il farmaco, a un follow-up mediano di 4 anni, riduce dell’87% il rischio di progressione della malattia o di morte. “Anche nel nostro Paese – osserva Robin Foà, Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia dell’Università La Sapienza di Roma – la maggior parte dei malati potrà avere accesso da subito alla terapia. Si tratta di un trattamento orale, ‘intelligente’ e mirato, che può rappresentare una chiave di volta nel percorso del paziente affetto da questa malattia.

Renderlo disponibile in prima linea significa poter offrire, indipendentemente dalle caratteristiche del soggetto, una terapia chemio-free alla maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica”.

Cosa cambia con l’approvazione?
L’Ibrutinib era già disponibile in prima linea, ma solo per i pazienti ad alto rischio, ovvero in presenza della delezione del cromosoma 17p o della mutazione del gene TP53 per i quali una chemio-immunoterapia non risultava appropriata. Queste alterazioni genetiche interessano una percentuale limitata (5-10%) di malati. “Ciò significa che da oggi anche il restante 90% dei pazienti avrà la possibilità di ricevere come prima terapia un farmaco innovativo, non chemioterapico e orale, come ibrutinib – spiega Paolo Ghia, responsabile del Programma Strategico di Ricerca sulla LLC, Divisione di Oncologia Sperimentale dell’Ospedale San Raffaele di Milano –. Con questa indicazione l’utilizzo in prima linea di questo trattamento potrà essere ampliato al paziente anziano, considerato che si tratta di patologia la cui età mediana è 72 anni”. La leucemia linfatica cronica è infatti una neoplasia delle cellule B di tipo indolente in cui l’età alla diagnosi è mediamente superiore ai 70 anni e quella di inizio della terapia è di circa 75 anni…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Leucemia linfatica cronica, disponibile in Italia ibrutinib anche in pazienti di nuova diagnosi”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/leucemia-linfatica-cronica-disponibile-in-italia-ibrutinib-anche-in-pazienti-di-nuova-diagnosi-27551