Melanoma – I passi in avanti di immunoterapia e target therapy
“Prof. Paolo Ascierto, Direttore Oncologia Melanoma e Immunoterapia “Pascale” di Napoli: “Il nostro Paese guida le sperimentazioni che mirano ad allungare la sopravvivenza della metà delle persone colpite dal tumore della pelle che ancora non rispondono alle nuove cure”. A Chicago nella sessione educazionale del Congresso ASCO focus sulle nuove strategie di associazione
Chicago, 4 giugno 2018 – Nel nostro Paese in 5 anni i casi di melanoma sono aumentati del 34%: nel 2017 ne sono stati stimati 14mila, erano 10.400 nel 2013. Nel trattamento di questo tumore della pelle l’arrivo dell’immunoterapia e della target therapy ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, passando dal 25% dei pazienti vivi a un anno dalla diagnosi (con una sopravvivenza media per la malattia avanzata di 6-9 mesi) all’attuale 70%. Con chiari vantaggi a lungo termine, visto che oggi circa il 50% dei pazienti è vivo dopo un decennio.
La ricerca si concentra sulle prospettive importanti offerte dalle combinazioni delle nuove terapie e proprio un italiano, il prof. Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione ‘G. Pascale’ di Napoli, è chair della sessione educazionale dedicata a queste strategie di trattamento al 54° Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago.
“Il melanoma registra un aumento superiore negli uomini rispetto alle donne – spiega il prof. Ascierto – L’Italia ha guidato le sperimentazioni in questo campo che hanno portato all’approvazione nel 2011 del primo farmaco immuno-oncologico, ipilimumab, che ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza a lungo termine nel melanoma in fase avanzata. Oggi i nostri sforzi mirano a consentire anche al restante 50% dei pazienti con malattia metastatica, che non rispondono alle nuove terapie, di vivere più a lungo”. In questa direzione va uno studio di fase II che ha coinvolto pazienti che non rispondono all’immunoterapia (in particolare agli anticorpi anti PD-1).
Altra opzione è la combinazione di nivolumab, immunoterapia anti PD-1, con relatlimab, molecola immuno-oncologica inibitore del checkpoint immunitario LAG-3 che ha permesso di ottenere una tasso di risposte complete pari all’11,5%.“In questo lavoro – spiega il prof. Ascierto – la combinazione di una molecola in grado di attivare la risposta immunitaria (IMO-2125, un agonista del recettore Toll like) con ipilimumab ha evidenziato un tasso di risposta obiettiva nel 47% dei pazienti, con un controllo della malattia nel 67% dei casi. Risultati che ci inducono a proseguire in questa direzione”…”
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Fonte: “Melanoma, +34% di casi in Italia in 5 anni. I passi in avanti di immunoterapia e target therapy”, insalute news