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Carcinoma al polmone avanzato squamoso – atezolizumab meglio della sola chemio per ritardare la progressione

L’immunoterapia con l’anticorpo monoclonale anti PD-L1 atezolizumab ha ottenuto risultati importanti che potrebbero fruttargli l’indicazione di trattamento di prima linea del cancro del polmone non a piccole cellule, in aggiunta alla chemioterapia, un’indicazione chiave nel mercato dei trattamenti per questa neoplasia

Roche, che sta sviluppando il farmaco, ha difatti appena annunciato in un comunicato che nello studio IMpower 131 atezolizumab, combinato con la chemioterapia, ha ridotto in modo significativo il rischio di peggioramento della malattia o di decesso in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato, con istologia squamosa, non trattati in precedenza.

Lo studio, molto atteso, ha quindi centrato uno dei due endpoint primari, rappresentato dalla sopravvivenza libera da progressione (PFS). Per quanto riguarda il secondo endpoint primario, la sopravvivenza globale (OS), Roche fa sapere che l’analisi ad interim non ha evidenziato per ora un beneficio statisticamente significativo, ma i dati non sono ancora maturi e il trial proseguirà come previsto.

Nessuna sorpresa sul fronte della sicurezza. La combinazione, infatti, ha mostrato un profilo di sicurezza in linea con quello già noto dei singoli trattamenti e non sono emerse problematiche nuove, riferisce la multinazionale.

Nella sua nota, il colosso di Basilea non riporta numeri, ma anticipa che i dati saranno presentati in uno dei prossimi congressi di oncologia e condivisi con le agenzie regolatorie, in modo da avviare le procedure di ampliamento dell’indicazione di atezolizumab, in modo da comprendere il trattamento di prima linea del tumore al polmone non a piccole cellule avanzato, non squamoso, in combinazione con la chemio.

Attualmente, nel tumore al polmone, l’anti PD-L1 è approvato come terapia di seconda linea, dopo la chemioterapia o, nei pazienti EGFR+ o ALK+, dopo il trattamento con farmaci mirati.

Lo studio IMpower131
Lo studio IMpower131 è un trial multicentrico di fase III, randomizzato e in aperto in cui si stanno confrontando una combinazione di atezolizumab più la chemioterapia (con carboplatino e nab-paclitaxel oppure paclitaxel) con la sola chemioterapia in 1021 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio IV, con istologia squamosa, non trattati in precedenza con la chemioterapia…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Ca al polmone avanzato squamoso, atezolizumab in prima linea meglio della sola chemio per ritardare la progressione”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/ca-al-polmone-avanzato-squamoso-atezolizumab-in-prima-linea-meglio-della-sola-chemio-per-ritardare-la-progressione-26321